Palazzo Camponeschi è tornato alla città questa mattina. Sarà sede degli uffici amministrativi d’ateneo e a breve riavremo anche il centro congressi di San Basilio, ha detto la rettrice Inverardi: e poi? Nell’ultimo Consiglio, saltato per i mal di pancia in maggioranza, c’era una mozione delle minoranze per sollecitare una scelta sul masterplan di San Basilio da acquisire dall’Università e l’avvio di un Accordo di Programma da portare in Consiglio entro ottobre. Una proposta concreta per valutare anche una sede opportuna per l’Arta. Le opposizioni avevano promosso un confronto sul San Basilio, sulla fruibilità della piazza con l’affaccio sulle Mura Antiche da collegare con il futuro Parco su viale della Croce Rossa e con l’ex Asilo, confinante con la piazza, già finanziato e praticamente appaltato per farne un centro intergenerazionale, per giovani ed anziani, con politiche rivolte ai giovani, visto che lì c’è un polo universitario che cresce. Non è stato possibile.
La maggioranza ha preferito perdersi in pericolose operazioni poliziesche sull’Asilo, libero da mesi, piuttosto che concentrarsi su atti veri e già perfezionati da anni, non è stata peraltro spesa una sola parola, culturalmente all’altezza, sulla biblioteca che custodisce quella struttura occupata simbolicamente per sollecitare le lentezze nella ricostruzione pubblica, frutto delle donazioni di questi anni, preferendo al contrario favorire la mancanza del numero legale per beghe tutte interne alla maggioranza. Certo è che la cultura che hanno portato in Aula i giovani eletti, non è quel tipo di cultura di cui vorremmo si parlasse, particolarmente oggi, giornata europea dedicata alla ricerca. Sarà quindi utile aggiustare il tiro, evitare autoritarismi sgradevoli e violenze verbali per concentrarsi su atti concreti, fosse anche su documenti e proposte dell’opposizione. La città ha urgenza vitale di concretezza, quando arriva, almeno parliamone.