29 Lug 15

Piano anticorruzione in zona franca

Quella che avrebbe dovuto diventare limpidezza cristallina nella gestione post sisma, non è altro che opacità, porte sbarrate e finestre blindate. Massimo Cialente, sindaco praticamente da un decennio, promise l’esatto contrario perfino sulle sostituzioni edilizie, cioè i fondi avuti dallo Stato per comprare una casa altrove ai prezzi di mercato ante sisma, cedendo la propria distrutta al Comune, sono dati segreti, la cui pubblicazione è stata sempre negata da chi invece avrebbe dovuto spalancare archivi e stanze. E manca ancora un’informatizzazione dei dati di questi anni, dalla gestione degli alloggi dell’emergenza, nel Progetto case e Map, al contributo d’autonoma sistemazione, dagli indennizzi alle ricollocazioni temporanee di case ed attività produttive, non esiste un ordine cronologico dell’esame delle pratiche, un controllo sugli affidamenti, sulle convenzioni, sulle spese e sulle assunzioni che decidono le società partecipate, non c’è nulla di tutto ciò, lo dichiarano apertamente aggiornando il Piano anti corruzione 2014/2016, per l’anno in corso. Un atto dovuto per legge, che sta dicendo alla città che siamo ancora all’anno zero della trasparenza, le scadenze per ottemperare le fissano a fine anno, ma intanto vige la mancanza totale di controlli, piena discrezionalità nelle decisioni e nell’esame delle pratiche, oltre ad una strisciante opacità nella gestione della macchina. Per cui i pareri di regolarità contabile sugli atti, anche per la necessaria copertura finanziaria che evita il debito fuori bilancio, restano materia in libertà che rischia di scatastare un ente mal messo già prima del sisma, dove la dirigenza ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo, prendendo comunque il massimo dell’indennità di risultato. Dove vogliamo andare di questo passo? Al di là del magma dell’inefficienza per cui pratiche, archivi e documenti, insieme alle convenzioni urbanistiche sono del tutto manipolabili, non esistendo informatizzazione sotto controllo, l’intera gestione dell’assistenza e dei fondi erogati dopo il sisma, come pure gli accertamenti tributari, con le morosità del Progetto case su canoni e consumi restano in una vera e propria zona franca dove ognuno fa come crede.