Siamo venuti qui, spiega Lorenzo Fiaschi gallerista di Galleria Continua e tra gli inventori del consorzio Italics, con maggior convinzione quando abbiamo capito che moltissimi tra noi e tra i nostri collezionisti non c’erano mai stati. Parliamo del progetto Panorama in mostra quest’anno all’Aquila, nel fine settimana, e raccontato da Massimiliano Tonelli niente meno che su Artribune, per una nuova identità che questa edizione di Panorama si dà: portare le persone dove non sono mai state, aprire dei discorsi su una certa Italia interna che può restituire stimoli.
L’Aquila capitale dell’arte per un weekend grazie a Panorama. Venti sedi in tutta la città, oltre cento artisti, oltre cinquanta gallerie d’arte che si sono alleate per organizzare la mostra che dà avvio alla stagione. Fino a domenica 10 settembre, titola l’autore.
Il rischio retorica era dietro l’angolo ed è stato evitato, ragiona ancora. Del resto, come ha spiegato la curatrice Cristiana Perrella, ‘non è di certo ‘Panorama’ a portare l’arte e la cultura in questa città che è un luogo intellettuale e di ricerca artistica e scientifica da sempre’. L’idea era piuttosto capire quale tipo di contributo potesse aggiungere l’arte nel mettere in evidenza un luogo che per forza di cose è in una fase tumultuosa di trasformazione. E in questo senso – anche grazie al sostegno dello sponsor Belmond, molto coerente con questo proposito – ‘Panorama’ può diventare un appuntamento capace ogni anno di evidenziare una città italiana meritevole di un approfondimento culturale anche grazie al contributo dell’arte, degli artisti e dei galleristi.
Da non tralasciare poi l’opportunità che la mostra dà ai visitatori di entrare in affascinanti edifici di culto: a Santa Margherita in Forcella (Gesuiti) c’è il grande Ettore Spalletti con una delle sue sculture minimal di quel colore celeste che ha molto a che fare con un tipico pigmento che i mercanti di tessuti aquilani adoperavano dal Trecento in poi per essere alla moda sui mercati di Firenze o Milano; e poi – uno degli interventi più riusciti – lo struggente carillon di Massimo Bartolini collocato nel bel mezzo dell’oratorio di Sant’Antonio dei Cavalieri De Nardis. Altri passaggi imperdibili, ai margini del percorso, sono il Casino delle Delizie Branconio dove c’è un lavoro di Anri Sala circondato dagli affreschi cinquecenteschi di scuola raffaellita e il sorprendente chiostro di San Domenico (affacciato sulla vallata) con una presentazione di grande impatto di Pascale Marthine Tayou.
Un invito incoraggiante quello scritto su Artribune. Non manca nel percorso della mostra anche il Maxxi L’Aquila dove vi sono alcune opere di ‘Panorama’ ma dove soprattutto si trova una bella mostra di Shilpa Gupta e Marisa Merz che funge (assieme ad una installazione-chicca di Gino Marotta nel Consiglio Regionale) da ‘evento collaterale’ della rassegna.
Non senza un passaggio critico di cui far tesoro. Un peccato che il Maxxi organizzi la sua rassegna di performance (Performative 03 alla terza edizione) giusto la settimana dopo rispetto a Panorama una sinergia avrebbe garantito un deciso surplus di interesse anche se la mostra organizzata da Italics si è comunque dotata di un robusto public program di talk, colazioni d’artista, presentazioni di libri e di film e performance. Un peccato ancor più profondo invece la mancanza di interventi in prossimità o all’interno delle principali basiliche della città: né San Bernardino né Collemaggio sono nel tour ed è un’occasione persa, conclude il prestigioso periodico.