Le pratiche della ricostruzione vanno istruite e chiuse entro 180 giorni, lo dice la Legge Barca. E in effetti già una serie di ricorsi al Tar crearono i primi attriti tra il Comune dell’Aquila e l’Ufficio speciale per la ricostruzione, guidato da Aielli fino alle dimissioni di qualche mese fa, su chi avrebbe dovuto accollarsi le responsabilità erariali dei ritardi. L’Ufficio speciale, l’Usra, è stato introdotto sempre con la Legge Barca ed è un organismo che risponde delle proprie attività solo al Mef, al quale avrebbe dovuto garantire che L’Aquila, avrebbe speso bene i soldi del contribuente. Una macchina messa su nel 2012 per controllare la spesa pubblica, fuori da ogni regola con i regimi commissariali, con 50 dipendenti, e consulenti che succhiano alle finanze un milione e mezzo di euro l’anno e che non hanno portato la velocità attesa nell’esame delle pratiche. Neanche nella parte prima della scheda parametrica, cioè quella con cui i progettisti avrebbero dovuto valutare il danno e la vulnerabilità dell’aggregato specificando, entro paletti prestabiliti, la spesa necessaria. Avrebbe dovuto essere una passeggiata, contro le lungaggini della filiera dei commissari per cui una stessa pratica doveva avere tre controlli diversi, ed invece sta venendo fuori che questa scheda parametrica, divisa appunto in due parti, è un fallimento totale. Più di 2mila sono le pratiche della vecchia procedura ancora da istruire, con la vecchia procedura, negli ultimi mesi, neanche cento hanno avuto il contributo, mentre sulle 1.300 totali schede parametriche da istruire, al Comune non ne arrivano dieci al mese, ed anzi sugli ottanta progetti parte seconda richiesti, solo 20 progettisti hanno risposto. Nel frattempo in soli due anni la Sovrintendenza, con non più di cinque architetti, ha istruito pratiche per 130 aggregati del centro storico, per oltre mille case, con controlli voce per voce sulla congruità tecnico economica, e per circa 700milioni di euro di contributo, un quarto di quanto occorre alla ricostruzione dell’Aquila. Dunque qualcosa non è andato. Il nuovo coordinatore Donato Carlea, già provveditore ai lavori pubblici per l’Abruzzo, e che prenderà il posto di Aielli, dovrà togliere l’Usra ed i cittadini che vogliono tornare a casa dalla palude.