Ecomafie, i rapporti le raccontano chiaramente. Quelli di Legambiente ad esempio, o quelli delle commissioni d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sugli incendi negli impianti di trattamento.
Centinaia i roghi in questi ultimi in appena un biennio e almeno il 20% è di origine dolosa. Le responsabilità, come sempre, sono di difficile accertamento e le indagini raramente portano a qualche colpevole o almeno a ricostruire moventi e interessi specifici.
E’ certa, invece, la rete di interesse complessiva che si muove dietro certe cose. Il ciclo dei rifiuti è uno dei settori preferiti di quel magma sotterraneo che ormai chiamiamo Ecomafie. Tante le sue ramificazioni e la portata che ormai ha anche le sue sottocategorie, come le Agromafie. Quella dei pascoli ad esempio che nelle ultime settimane ha visto il nostro territorio al centro di una vasta operazione della Guardia di Finanza di Pescara, incaricata dalla procura antimafia dell’Aquila, che ha portato all’arresto di decine di persone. Il segno inequivocabile che non esistono isole felici, neanche in Abruzzo.
Su ogni settore gli interessi delle organizzazioni criminali sono molteplici: affari diretti e riciclaggio grazie alle numerose movimentazioni di denaro possibili in certe filiere economiche.
L’incendio alla Asm dell’Aquila
Al momento è ignota la matrice dell’incendio che questa notte ha colpito il capannone dell’Asm dell’Aquila, l’azienda che gestisce il ciclo dei rifiuti all’Aquila e nei comuni del comprensorio.
In quattro ore, dalle 2.30 del mattino alle 6.30 quando i Vigili del Fuoco sono riusciti a domare le fiamme, sono andati distrutti ventisei mezzi. Si tratta di un terzo della flotta Asm ha spiegato il Presidente Lanfranco Massimi, quasi tutto il capannone di Bazzano accartocciato su stesso e il nuovo nastro per alt trattamento della plastica distrutto.
Al momento nessuno ha escluso il dolo. Tre punti di innesco delle fiamme, in zone diverse del sito, hanno però rafforzato in molti l’ipotesi, al momento tutta da verificare. E del resto vanno verificati i sistemi di sicurezza dell’azienda e vagliate le altre ipotesi.
In Abruzzo, nel 2022, sono stati 1.134 i reati ambientali secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, si tratta del 3.7% sul totale del paese, 998 le persone denunciate e 3.481 gli illeciti amministrativi.
Il delitto più contestato è stato quello di traffico organizzato di rifiuti, con 268 casi nel 2022, 151 nel 2021.
*di Alessio Ludovici