31 Ago 21

Legge urbanistica, costruire per chi?

Con la delibera n. 276 del 13 maggio 2021, la Giunta regionale ha approvato le Linee Guida per la redazione della nuova Legge Urbanistica sul Governo del Territorio, strumento necessario e propedeutico per l’elaborazione della nuova normativa di settore. Il WWF Abruzzo rispondendo all’invito alla partecipazione, non ha fatto mancare il suo apporto nel processo di consultazione e ha inviato le proprie osservazioni tramite l’apposita piattaforma creata dalla Regione Abruzzo, si legge in una nota. 

Consumo del suolo, verde pubblico e rinaturalizzazione sono i punti chiave degli ambientalisti.

Si chiede, infatti, spiegano, non soltanto di valorizzare e tutelare il suolo non edificato, come già previsto nelle Linee Guida, ma di estendere tale attenzione a tutto il territorio regionale, anche a quello edificato, promuovendo azioni di rinaturalizzazione degli ambienti urbani con la dotazione e la cura della qualità, oltre che della quantità, del verde; migliorando la qualità di aria, acqua e suolo; iniziative sulla mobilità sostenibile e recupero della permeabilità dei suoli.

Il WWF Abruzzo nelle sue osservazioni evidenzia inoltre come le pianificazioni comunali vigenti, individuate dai Piani regolatori generali, PRG, siano del tutto sovradimensionate rispetto alla popolazione reale e ancora di più rispetto ai trend futuri. La richiesta è così quella di ricondurre tali piani a una insediabilità coerente con le previsioni di crescita (o descrescita) della popolazione, non programmando nuove aree edificatorie in eccesso.

Per quanto attiene al patrimonio rurale, non si può non far emergere che questo, oltre ad avere una fondamentale valenza produttiva che va sicuramente preservata e valorizzata, ha anche imprescindibili aspetti ambientali, ecosistemici e paesaggistici. Va pertanto individuata la Rete Ecologica Regionale, con le sue declinazioni provinciali e comunali, da integrare con le altre reti esistenti: infrastrutturali, energetiche, ecc.

Nella nuova legge urbanistica non deve poi mancare il concetto di infrastruttura verde (es. nella foto), quale rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici.

Nella progettazione urbanistica non va inoltre dimenticato che le aree libere da costruzioni, piazze, parchi, giardini, ecc., sono servizi pubblici al pari, se non in misura maggiore, dei manufatti edilizi. Vanno dunque inseriti tra gli interventi di riuso e rigenerazione urbana anche demolizioni e rinaturalizzazione di tali aree, nonché interventi per restituire la permeabilità ai suoli, anche al fine di adattare le nostre città ai cambiamenti climatici in atto e per contrastare gli eventi calamitosi che sempre più spesso le colpiscono. 

Il WWF Abruzzo chiede, infine, di istituire un Osservatorio permanente, nel quale vengano coinvolte anche le principali associazioni operanti in campo ambientale, così come  da indicazioni delle norme nazionali in materia di Valutazioni ambientali.

Nelle osservazioni inviate vengono poi citati molti documenti che potranno servire come base e riferimento per la redazione della nuova legge urbanistica: dalle indicazioni sulla gestione del verde urbano del Ministero dell’Ambiente, a quelle dell’ISPRA sulle infrastrutture verdi, ai documenti prodotti dal WWF in ambito nazionale sulla natura e il benessere in città.