Non è con i se o con i ma che si scrive la storia, ma con i fatti. E sulla vicenda della scomparsa dell’Aquila rugby club ce ne sarebbero molti da raccontare e, con equilibrio e pazienza, ci sarà modo di farlo. Occorre riflettere su cosa è accaduto in questo anno, cosa è successo dopo la prematura uscita di scena del compianto Mauro Zaffiri e capire cosa accadrà in quello che non è solo uno sport: il rugby in città è l’essenza stessa dell’aquilanità. Chi si è assunto l’onere e l’impegno di portare avanti la stagione sportiva che si è conclusa solo qualche settimana fa lo ha fatto in maniera responsabile, gestendo una situazione complessa in maniera sobria e rigorosa dei conti. Con gli attuali vertici dell’Aquila rugby club, che ringrazio per l’impegno espresso, c’è stato un importante rapporto di collaborazione, basti ricordare cosa accadde la scorsa estate con il comitato dei garanti che fu creato proprio per consentire alla squadra di continuare nell’avventura sportiva che era alle porte o l’impegno che è stato profuso, ognuno per la sua competenza, per la perfetta riuscita di un grande evento come il match di Pro14 tra Zebre e Dragons, che ha portato allo Stadio Fattori seimila spettatori entusiasti. La nascita della nuova franchigia territoriale consentirà una continuità, seppure indiretta, di quanto fatto in questi anni, con il nome e i colori della città che continueranno ad essere applauditi sia dal pubblico di casa sia sui campi dove sarà chiamata a giocare l’Unione rugby L’Aquila. Il grande patrimonio, tecnico, sportivo e di esperienze maturato fino ad oggi non andrà disperso. Alcuni hanno deciso di andare via ma tanti hanno scelto, con forza, di rimanere in questa terra ed alimentare un circuito rugbistico cittadino e provinciale che va tutelato e sostenuto. Nello sport, come nella vita, arriva un momento in cui occorre tracciare una linea per poter affrontare un nuovo inizio con rinnovato slancio e vigore. Agli aquilani dico che il rugby non scompare da questa città, cambia solo forma e in questi mesi credo che chiunque abbia avuto modo di capire quale strada avesse preso la palla ovale dal colore neroverde. Ciò che accade oggi addolora e affligge tutti gli sportivi, ma non stupisce. I cambiamenti vanno elaborati, assorbiti e compresi prima di poterne apprezzare le potenzialità che possono offrire.
Così in una lettera aperta alla città il sindaco Pierluigi Biondi, a seguito della nota dell’Aquila rugby club con cui ha comunicato di “non essere più nelle condizioni di andare avanti”. Quattro anni di vita, nata dall’Aquila Rugby 1936, la società augura alla nuova compagine l’Unione rugby L’Aquila, frutto della fusione di quattro società, buona fortuna. Cerca di rialzarsi anche L’Aquila calcio con la nuova guida di Ernesto Penzi che riparte dalla promozione, Marco De Paulis presidente e forse altri soci, per ricominciare da zero con il tecnico Maurizio Ianni.