Nel nostro anno da Capitale Italiana della Cultura abbiamo contribuito a modificare il paradigma di un Paese, l’Italia, che inizia a puntare non solo sulle grandi città d’arte, da sempre attrattori di flussi turistici, ma anche sul patrimonio culturale, materiale e immateriale, diffuso nei piccoli borghi, così il sindaco di Procida, Dino Ambrosino, nel corso dell’evento conclusivo mentre mercoledì 18 gennaio, alle 15, al Palazzo Reale di Napoli, Procida passerà il testimone a Bergamo e Brescia, Capitale Italiana della Cultura 2023.
44 progetti culturali di cui 34 originali attivati e distribuiti in 300 giorni di programmazione declinati in workshop aperti al pubblico, eventi, concerti, happening e opening di mostre, per un totale di 150 eventi.
Oltre 200 cittadini vestiti di rosa, il colore di Procida 2022, ad alimentare il Palco a Pedali generando energia elettrica pedalando con le loro biciclette agganciate a uno speciale cavalletto collegato a una dinamo per tutta la durata dello spettacolo. E sintetizzando così il ruolo attivo, fondamentale, che la cittadinanza ha recitato nel corso dell’anno da Capitale Italiana della Cultura.
A pedalare, insieme al sindaco di Procida Dino Ambrosino e al direttore di Procida 2022 Agostino Riitano, la vice presidente del Senato, Mariolina Castellone e il Console Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli Tracy Roberts-Pounds.
Sul Palco a Pedali, la band Têtes de Bois, che ha ideato il format, e artisti della scena jazz – dal sassofonista Stefano Di Battista a Nicky Nicolai, passando per il duo composto da Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello – oltre ad alcuni dei più interessanti rappresentanti del nuovo cantautorato nato all’ombra del Vesuvio, Francesco Di Bella, Giovanni Truppi e Giovanni Block e a un dj-set di Sangennarobar.
Suggestiva l’illuminazione dei palazzi di Marina Grande, location dell’evento, apprezzabile dall’intero golfo di Napoli, mentre due opere dell’australiana Amanda Parer, un gigantesco ‘Pensatore’ ispirato alla celebre scultura di Rodin, e un umanoide atterrato da lontano e in silenziosa e dolce esplorazione del nostro pianeta, affacciato a uno dei palazzi storici della piazza, hanno preso forma, illuminandosi, davanti agli occhi del pubblico.
Ancora una volta l’energia del singolo è diventata energia collettiva in grado di generare processi creativi, per il direttore di Procida 2022, Agostino Riitano. Abbiamo creduto sin dal primo momento in questo progetto, a tratti utopistico, e siamo orgogliosi del percorso realizzato in questo anno straordinario, ha commentato infine Rosanna Romano, direttore generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania.
‘Procida Impara’, sintetizza le più grandi lezioni apprese in questo lungo anno di sperimentazione e innovazione culturale: in ambito culturale, cooperare è meglio che competere; la cultura crea legami e innesca domande, si legge sempre sul sito ufficiale.
Perché la capacità di porre domande è tanto importante? La capacità di porre domande fa di noi donne e uomini in grado di comprendere il presente e immaginare il futuro. Sono le domande, infatti, ad aprire nuove strade, a tracciare lo spazio del problema in modo diverso. La cooperazione, nell’ambito culturale e della conoscenza, non mira solo a trovare una soluzione, ma a vagliare il ‘possibile’, attivando previsione, intuito e immaginazione. Il senso del possibile riduce l’angoscia sociale dovuta alla precarietà e all’indeterminatezza, ci consegna alla libertà della scelta, alla pratica della responsabilità, ma soprattutto a essere partecipi di ciò che l’avvenire prepara.