Realizzare il pieno potenziale della ricerca vuol dire puntare su chi è stato spesso ai margini di questo mondo, le donne.
Per troppo tempo le posizioni di vertice nella ricerca scientifica sono state appannaggio degli uomini.
Oggi sono molte di più le ricercatrici italiane che si affermano ai massimi livelli.
Penso a Lucia Votàno – che è qui con noi – la prima donna a dirigere i Laboratori del Gran Sasso, così il presidente Mario Draghi nell’intervento ai Laboratori di fisica nucleare.
E a Fabìola Gianotti, come è stato appena detto, direttrice del CERN e coordinatrice del progetto che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs.
Un numero sempre maggiore di scienziate guida progetti che spingono in avanti le frontiere della ricerca.
Questi Laboratori, dove 8 su 14 responsabili di progetto sono donne, costituiscono un esempio per tutti.
Sono però ancora troppo poche le ragazze che scelgono studi scientifici.
Tra le giovani immatricolate nelle università italiane, solo una su cinque sceglie le cosiddette materie STEM – Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica – la metà circa degli uomini.
Si tratta di diseguaglianze che partono da lontano, addirittura dall’infanzia.
Lo ha ricordato nel 2010 un’altra grande scienziata, Margherita Hack, parlando dell’importanza di aver avuto genitori che non le avevano trasmesso comportamenti legati a stereotipi di genere, come anche lei ha detto poco fa.
Per promuovere la partecipazione femminile al mondo delle scienze e della tecnologia dobbiamo intervenire lungo tutto l’arco dell’istruzione, dalla scuola all’università.
Investiamo oltre un miliardo di euro per potenziare l’insegnamento delle materie STEM, anche con l’obiettivo di superare gli stereotipi di genere.
Come previsto dalla Strategia nazionale per la parità di genere, puntiamo a portare la percentuale di studentesse in discipline STEM almeno al 35% degli iscritti.
Di questo tema si è discusso nella scorsa settimana, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza.
Questo dibattito deve portare al più presto a risultati concreti, ha concluso Draghi.