Dalla piazza della chiesa di Nerito (833 metri) si segue in discesa la strada che traversa a svolte il paese. Alla prima curva la si lascia, per seguire a sinistra una strada in salita, che si conclude dopo un centinaio di metri. Qui inizia un sentiero segnato pianeggiante, che supera le ultime costruzioni, entra nel bosco, traversa un ruscello, e prosegue tra faggi e querce di Colle Luzio fino alle poche case di Paladini (807 metri, 0.30 ore), sulla Statale 80.
Oltrepassate la Locanda e la Foresteria del Cervo si traversa il Vomano sul ponte della statale e poi si piega a destra accanto a un cartello del Parco, lungo la vecchia strada sterrata di accesso a Tottea. La strada inizia accanto a una staccionata, costeggia una bastionata di arenaria, e prosegue offrendo un bel colpo d’occhio sulla valle del Vomano e il Gran Sasso che appare oltre i boschi di Nerito.
Superata una zona ripida e rocciosa grazie a due tornanti si prosegue quasi in piano fino a uno slargo, all’ingresso di Tottea, dov’è un altare ricavato in una grotta artificiale. Si continua sulla strada asfaltata, si piega a sinistra per una strada dal fondo in cemento e si raggiunge il centro della frazione (940 metri, 0.45 ore). Vale la pena di girovagare per le strade della frazione, che conserva varie vecchie case in pietra. Sullo slargo raggiunto dalla carrozzabile sono delle statue moderne in arenaria. Il ritorno per la medesima via richiede 0.30 ore fino a Paladini e altrettanto da questa a Nerito.
E’ uno degli itinerari segnati dal Parco nazionale del Gran Sasso Monti della Laga che interessa il Comune di Crognaleto, Tottea ne è una frazione, per una percorrenza di 2 ore e 30 minuti.
Proprio in queste ore il Parco Nazionale del Gran Sasso, nell’ambito della procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale in corso presso il comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo, ha rilasciato un parere negativo su alcune delle proposte progettuali relative alla realizzazione di un collegamento stradale tra Tottea e Campotosto, in pieno Sito di interesse comunitario, Sic, e Zona di protezione speciale, Zps.
Stazione Ornitologica Abruzzese aveva già lanciato l’allarme sulla realizzazione di 1,7 km di nuovo tracciato che avrebbe stravolto un’antica e bellissima mulattiera nel bosco, alterando habitat protetti a livello comunitario e disturbando la fauna protetta. Furono quindi depositate dettagliate osservazioni chiedendo lo stralcio del tratto in questione.
L’ente Parco ha confermato in pieno le criticità evidenziate, ritenendo quella parte di progetto incompatibile con le finalità di protezione del Parco per incompatibilità assoluta con la Legge 394/1991 legge quadro sulle aree protette; ed ancora con il Piano del Parco per una frammentazione degli habitat e alterazione della funzionalità ecologica degli ecosistemi. E’ rilevata l’incidenza negativa su specie di interesse unionale -rischio di erosione e dissesto, incompatibilità con il PAI, Piano Assetto Idrogeologico della Regione Abruzzo; un’incidenza sull’habitat di interesse comunitario prioritario 9210 ‘Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex’; lavori di disgaggio – questa tipologia di lavori interessa l’habitat 8230 ‘Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del Sedo albi-Veronicion dillenii’ che nella VINCA non è citato ed infine l’incongruenza con la L.R. n.3 del 4 gennaio 2014, ‘Legge organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della Regione Abruzzo’.
Crediamo che vi siano criticità insuperabili, scrive in una nota Augusto De Sanctis, consigliere della SOA. E’ desolante che amministrazioni comunali non abbiano ancora fatto proprie forme di progettazione più consone e rispettose della ricchezza in termini di paesaggio e biodiversità che connota questa parte di territorio, definendo un progetto così invasivo di ‘valorizzazione ambientale’. Anche da un punto di vista turistico, come si può pensare di distruggere un’antica mulattiera con splendidi tratti di antico selciato per sostituirla con una strada? I visitatori in un Parco vogliono immergersi nella natura, non certo passeggiare su una strada attraversando ambienti compromessi dal taglio di alberi e sbancamenti. Attendiamo che la Regione faccia proprio il parere dell’Ente parco mettendo la parola fine a questo progetto che va avanti da troppi anni.