02 Nov 20

Proietti lascia lo Stabile dell’Aquila?

Così titolava La Repubblica il 1° novembre 1989. 
L’attore e regista Luigi Proietti, direttore artistico del Teatro Stabile dell’Aquila, Tsa, ha annunciato, in una lettera al commissario dello stesso teatro e sindaco dell’Aquila, Enzo Lombardi, la sua intenzione di lasciare l’incarico di direttore artistico se non constaterà immediatamente e nei fatti la volontà solida e definitiva di far vivere il Teatro in Abruzzo.

Enzo Lombardi

Lo ha reso noto lo stesso commissario Lombardi (dimissionario) in una nota ai Presidenti del Consiglio e della Giunta regionale nella quale si chiede di accelerare l’iter burocratico per l’approvazione della legge che istituisce il Teatro regionale e si sollecita, nello stesso tempo, la correttezza dei finanziamenti atti a consentire lo svolgimento dell’attività ordinaria del Tsa.

Nella sua lettera di dimissioni Proietti lamenta l’impossibilità di portare avanti la stagione teatrale di quest’anno a causa dei ritardi della Regione Abruzzo nell’approvazione dei finanziamenti. Se le forze politiche abruzzesi, afferma Proietti, vogliono far vivere il Teatro stabile, lo segnalino chiaramente attraverso i provvedimenti necessari. Nei limiti delle mie capacità, conclude il regista, non permetterò a me e agli altri di avviare una stagione di grande respiro teatrale com’è quella che abbiamo appena iniziato e di far poi appassire ogni cosa per mancanza di decisioni o per la volontà occulta di nuocere all’opera di risanamento dello Stabile. Proietti, presentando gli spettacoli della stagione del teatro, aveva annunciato l’assunzione permanente di una coppia di attori come Ugo Pagliai e Paola Gassman, in genere operanti nel settore privato. La coppia Gassman-Pagliai, si legge ancora nell’articolo, aveva debuttato con successo al teatro Nazionale di Milano con Il padre di Strindberg, messo in scena da Alvaro Piccardi. In questi giorni il Teatro Stabile dell’Aquila presenta a Firenze Guardami negli occhi, con la regia dello stesso Proietti.

Questa mattina all’alba, Gigi Proietti se n’è andato. Se ne va uno degli ultimi grandi attori di questo Paese e lascia un brutto vuoto all’Aquila, una città che gli ha dato tanto, una città a cui Proietti ha dato tantissimo, ma da cui è fuggito. Come tanti bei personaggi che s’innamorano della città ma che poi la città lascia andare senza troppo disagio. Già 31 anni fa parlava di volontà occulte, conosceva la geografia politica di questo territorio che ha amato, ma che poi ha definitivamente lasciato. Venne nell’aprile del 2009, volle vedere la distruzione, pianse per L’Aquila, per le vie del centro storico, ma non è più tornato per dare una mano. L’Aquila oggi piange Gigi Proietti senza divisioni, senza elementi divisivi, ha fatto un’opera immane per questa città troppe volte, in particolar modo nella cultura, la sua anima, avvelenata dai suoi stessi geni. Grazie, mancherai anche per questo.