12 Gen 21

Freddo/gelo, semi e frutta agli uccellini

Le prime nevicate e il calo delle temperature rendono più difficile la vita per gli animali selvatici, comprese le molte specie di avifauna che restano o arrivano nei nostri giardini e nelle nostre città durante l’inverno. Come ogni anno, si legge in una nota, il WWF ricorda che possiamo aiutare l’avifauna fornendo con regolarità cibo dalle nostre case, terrazzi o giardini: semi, frutta o biscotti andranno benissimo per i piccoli uccelli che in questo periodo, con il freddo e la copertura nevosa, hanno spesso difficoltà ad alimentarsi. 

Le mangiatoie possono essere di vario tipo, costruite in legno e posizionate su un palo, acquistate nei negozi specializzati, ma anche realizzate in modo semplice e creativo usando materiale di recupero. In rete si possono trovare molti esempi e suggerimenti per la costruzione e il corretto funzionamento delle mangiatoie (ad esempio: https://www.wwf.it/news/?38021/E-arrivata-la-neve-ecco-come-aiutare-i-piccoli-uccelli).

Le mangiatoie sono utilissime anche per osservare facilmente l’avifauna e imparare a riconoscere le principali specie. Passeri, cince, cinciarelle, cinciallegre, merli, storni, pettirossi, tortore, fringuelli, codirossi ma anche il picchio muratore e tantissime altre specie meno comuni potranno venire a farci visita… si rimarrà stupiti dalla grande biodiversità presente così vicino a noi.

Ne esistono di svariate tipologie, in legno a forma di casetta sistemata su un palo, a forma di cilindro in plastica o in rete metallica. Le mangiatoie possono essere costruite anche in modo artigianale recuperando bottiglie di plastica, contenitori per il latte o per i succhi di frutta, meglio se in colori mimetici e naturali o semplicemente appendendo agli alberi una palla di lardo e semi o riutilizzando una mezza buccia di arancia riempita di semi. Meglio se le mangiatoie sono coperte in modo da ripararle dalla pioggia e dotate di un foro per far uscire l’acqua piovana.

Il posto ideale per sistemare la mangiatoia è un punto tranquillo del giardino, magari protetto dalla vegetazione, dove la fauna selvatica si senta al riparo, ma che al contempo ci permetta l’osservazione e lo studio delle specie che vorranno farci visita. Si può collocare anche sul balcone o usare i rami degli arbusti presenti vicino casa per appenderle. In mancanza di giardini e balconi, andrà bene anche il davanzale di una finestra. In ogni caso va sistemata in un punto riparato e non esposto alla pioggia. Importantissimo sarà offrire il cibo a una altezza sufficiente a mettere al sicuro dagli attacchi dei predatori. La mangiatoia va sistemata infine in luoghi non frequentati dai gatti, che sono i maggiori predatori degli uccelli nelle aree urbane: tenerli in casa nei giorni di neve sarà un’altra preziosa accortezza per aiutare l’avifauna.

Frutta matura, bacche, miscele di semi con canapa, miglio, avena, girasole; frutta secca, arachidi non salate, avanzi di panettone, lardo, strutto o margarina mischiati con briciole dolci e semi misti anche camole della farina o mangimi per insettivori, se possibile, possono essere graditi. Non mettere pane, cibi salati o piccanti. Aggiungere una piccola ciotola con l’acqua da tenere sempre pulita.

Le mangiatoie vanno istallate in inverno da dicembre a marzo, nel periodo in cui gli animali hanno maggiori difficoltà ad alimentarsi. La fornitura di cibo va gradualmente diminuita con l’arrivo della primavera e sospesa del tutto durante le stagioni più calde, anche per evitare che i giovani appena usciti dal nido diventino dipendenti dalla mangiatoia.

Mantenere la mangiatoia sempre pulita eliminando il cibo che non viene consumato per evitare la produzione di muffe e il propagarsi di infezioni che possono essere molto dannose per gli uccelli.

Non interrompere mai la somministrazione di cibo per tutta la stagione invernale, gli uccelli si abitueranno a trovare nella nostra mangiatoia un punto certo per alimentarsi.

Fare attenzione a non usare nella mangiatoia materiali taglienti o oggetti nei quali gli uccelli potrebbero impigliarsi e rimanere bloccati come le retine.