Stazione Ornitologica Abruzzese, Gruppo Fratino Vasto e Dune Bene Comune nei primi due mesi di attività del loro programma di monitoraggio del fratino che si concluderà a fine luglio hanno trovato 24 nidi in 6 Comuni costieri, di cui 21 di fratino e 3 di corriere piccolo, una specie simile al fratino. A questi vanno aggiunti ulteriori nidi trovati da altre associazioni e anche da semplici cittadini fortunatamente sensibili che li hanno segnalati, così in una nota Stazione Ornitologica Abruzzese.
Ben 15 sono stati, invece, gli esposti depositati, tra distruzioni di nidi, disturbo da cani, parapendio, ruspate su siti sensibili con piante protette e anche uno scarico abusivo scovato a Silvi. A questi si aggiungono un’altra trentina di segnalazioni rapide per cercare di intervenire subito su comportamenti e/o iniziative irregolari. Insomma, siamo nella media di quasi un esposto per nido.
A fine luglio avremo il quadro definitivo ma quello che sta emergendo è una generale inosservanza delle più basilari regole esistenti per un uso ordinato e sostenibile del litorale. Le autorità dovrebbero pensare ad assicurare un controllo costante.
Gli ornitologi delle associazioni hanno marcato finora 8 fratini, 3 adulti e 5 pulcini, con anelli nell’ambito di un progetto di ricerca a scala nazionale dell’Istituto Superiore per la Ricerca e Protezione Ambientale – ISPRA per lo studio della specie.
Importantissimi i dati raccolti sui fratini precedentemente inanellati. Oltre alla femmina marcata alla nascita a Senigallia e venuta a nidificare nell’Area Marina Protetta di Cerrano a Pineto, a Ortona ha nidificato una femmina marcata ben 10 anni fa, nel 2011, a Fermo, sempre nelle Marche.
Altra storia bellissima è quella della femmina inanellata dagli ornitologi della SOA a Scerne di Pineto quest’anno. Il gruppo familiare, con uno sforzo che deve essere stato enorme per i pulcini, un adulto pesa 45 grammi; un pulcino pochi grammi, con una vera e propria maratona imposta dai genitori, ha percorso zampettando ben 5,4 km attraversando la foce del Calvano e portandosi all’interno dell’Area marina protetta del Cerrano. Grazie alle fotografie abbiamo avuto la conferma che era la femmina del nido di Scerne di Pineto.
Sono queste storie che motivano i volontari delle associazioni a proseguire nel loro impegno con un approccio fondato su dati scientifici e tecnici che magari qualcuno dimentica, tra i balbettii se non peggio di troppi enti e uffici a parte qualche lodevole eccezione. A fine stagione faremo un dossier in cui evidenzieremo luci ed ombre, sperando che gli enti inizino a dare le risposte giuste, dichiara Massimo Pellegrini, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese e decano degli ornitologi abruzzesi.