17 Mag 21

Pandemia, la prima del Teatro stabile

Giovedì 20 maggio alle ore 20, al Ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila, e in replica venerdì 21 maggio, alle 17 e alle 20, andrà in scena Pandemia, uno spettacolo di Giuseppe Dipasquale con Ninni Bruschetta e Federica De Benedittis e l’amichevole partecipazione di Roberto Lipari.

Una commedia sul delirio di una coppia che viaggia nel tempo, dagli anni ’20 fino ai nostri giorni, e  vive e subisce una declinazione beffarda e comica della Pandemia, morendone e risorgendone più volte, giocando dentro la sua assurda casualità, informa una nota dell’ente teatrale.        

Si può giocare con la Pandemia, si chiede l’autore e regista Giuseppe Dipasquale, teatralmente parlando? A voler considerare in una nuova prospettiva di lucida razionalità quest’assurda vicenda che è piombata addosso alle nostre teste da più di un anno a questa parte si potrebbe rispondere, con tutto il paradosso del caso, certamente sì! Nella nostra pacifica modernità, alla fine di gennaio del 2020, una terribile pandemia ha colpito il mondo decimando uomini e cose, colpendo la vita, gli affetti, l’economia e la psicologia di massa, lasciandoci boccheggianti e appesi ad un’unica domanda: perché si muore?

La prima nazionale del Teatro Stabile d’Abruzzo non concede nessuna tristezza, nessun compiacimento fatalista come ci si aspetterebbe, anzi tratta il tema con una certa irridenza, con spirito comico e beffardo, con tutto il necessario assurdo della situazione e del linguaggio che alle orecchie e agli occhi contemporanei suonano come disperatamente reali.

Prigionieri di una casa, come dell’ultimo ricovero a difesa del male che si è diffuso in tutta la città, Lui e Lei, respingono scena dopo scena i colpi della Pandemia, come in una partita a scacchi che segna sempre e solo un vincitore. Ma la loro difesa è fatta di assurda quotidianità, di ironica indifferenza, di divertente lucidità e di inconfessabile incomunicabilità. Il tempo scorre insieme a loro e li rinnova ogni volta per affrontare una nuova sfida, una nuova prova di sopravvivenza che porta inesorabilmente a nuova soluzione finale. Tutto sembrerebbe decretare un’impossibilità di vittoria dell’uomo contro gli effetti dell’infezione, quando un finale a sorpresa ci spiazzerà sul senso naturale della vita restituendoci fiducia e speranza anche nei confronti della morte che ha finalmente raggiunto la sua estrema ordinarietà.

A margine di ciò, sottolinea Giuseppe Dipasquale, va fatta una riflessione sul teatro e sulla sua riapertura.  Ripartire dal giuoco sulla pandemia è un modo per esorcizzare ciò che ha socialmente e psicologicamente determinato il vero contagio letale sull’attività teatrale. Solo nel teatro esistono gli anticorpi virali per combattere il virus della dissoluzione artistica e teatrale che ha colpito più di altri e con maggiore non necessaria violenza il settore. Una sorta di nemesi ciclica che deve recuperare la necessità di inviare ogni novello Teseo alla sconfitta del Minotauro per porre fine alla peste della città. Il Teatro è Teseo come il Minotauro è la faccia della peste e del contagio che si abbattuto su noi. Affrontarlo e guardarlo in volto, irriderlo, e possibilmente sconfiggerlo, almeno per una volta, è l’unica possibilità per tornare ad uscire dal labirintico dedalo con l’aiuto del filo magico della casta Arianna in attesa sulla soglia della speranza.

 

I biglietti sono in vendita esclusivamente on line sul sito  www.teatrostabile.abruzzo.it.
I posti sono preassegnati e distanziati, è obbligatorio l’uso della mascherina, la sala teatrale apre 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Per ogni informazione è disponibile il numero telefonico del botteghino 3485247096.