09 Feb 18

Economie di passaggio, l’Ocse le vide

Lo studio Ocse commissionato da Confindustria e dai sindacati all’indomani del sisma, mise in guardia i territori dalle economie di passaggio di cui approfittano lavoratori e maestranze della ricostruzione. Vanno bene ma sono a tempo e lasceranno una città deserta, disabitata e con locali commerciali sfitti ed abbandonati. Invece il Consiglio comunale sta votando alcune modifiche alle Norme Tecniche d’Attuazione del Prg che riguardano cambi di destinazione d’uso nei centri storici e ristrutturazioni di immobili. Un percorso già iniziato a fine 2016, votato dal Consiglio comunale e pubblicato sul Bura, osservato e controdedotto dagli uffici per essere definitivamente approvato dall’Aula nei prossimi giorni. Sono in molti ad attendere i cambi di destinazione per poter aprire qualche attività commerciale con il bando Fare centro ed avere gli sgravi previsti mentre parecchie pratiche edilizie sono sospese, e quindi le concessioni non vengono rilasciate, proprio perché sono in itinere queste varianti da approvare. Tra le principali modifiche, la possibilità di fare in zone residenziali laboratori artigianali oltre i 150 mq. ed oltre il limite del 20% della superficie utile disponibile. Questi limiti sono infatti caduti. In più nel centro storico del capoluogo, i piani terra potranno avere un cambio di destinazione d’uso, e pur non avendo le caratteristiche per diventare abitazioni, cantine e rimesse potranno diventare bar e commerciale. Senza avere in mano un nuovo Piano Regolatore dal 1975 mentre stanno approvando anche il Disciplinare delle attività produttive per lo sviluppo economico del Comune dell’Aquila, che non è un vero e proprio Piano commerciale si legge nelle premesse ma è necessario per sbloccare alcune iniziative commerciali rimaste ferme per mancanza di regolamentazione tipo dehors, chioschi e quant’altro. I dehors sono spazi all’aperto a servizio di bar e ristori e tra le nuove attività apribili con i cambi di destinazione d’uso non si escludono i bar. L’ultimo Piano commerciale del Comune dell’Aquila risale al 2002, manca da sedici anni un aggiornamento a quelle regole, manca un’idea di futuro, un Prg, mancano parcheggi, manca una città e c’è stato un terremoto che ha distrutto tutto nove anni fa.