Rispetto alle connessioni su rete fissa di banda larga ultraveloce, l’Abruzzo si posiziona quasi 9 punti al di sotto della media nazionale, è quanto emerge dall’approfondimento Openpolis per Osservatorio Abruzzo.
Nell’ultimo anno prima della pandemia, il 28% delle famiglie abruzzesi risultava potenzialmente raggiungibile dalla rete a 100 megabit, contro una media nazionale del 36,8%. Un dato che colloca la Regione nella seconda metà della classifica, lontano dalle regioni dove la percentuale supera il 40%, come Sicilia, Liguria, Lazio, Puglia ed Emilia-Romagna. Ma anche nettamente al di sopra di quelle in cui la quota non arriva alla soglia di un nucleo su 4, come Trentino-Alto Adige, Calabria, Valle D’Aosta e Molise, è tuttavia un dato medio che non è in grado di restituire le profonde differenze interne alla Regione, spiegano gli analisti. A partire da quelle tra le 4 province.
Mentre nel pescarese la quota di famiglie raggiunte si avvicina si avvicina al 50%, il livello scende al 29% nella provincia di Teramo, al 22% in quella di Chieti e al 12% in quella dell’Aquila.
34 punti di differenza tra la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nella provincia dell’Aquila e quella di Pescara.
Divari che risultano ancora più evidenti a livello locale, se si confrontano i dati Comune per Comune. Il primo elemento che emerge dalla mappa è la maggiore copertura potenziale dei Comuni della costa rispetto a quelli interni. Nei primi, la quota in diversi casi supera il 50%, a partire dal comune di Pescara (86% delle famiglie potenzialmente raggiunte a 100 Mbps). Nei secondi, con pochissime eccezioni, la copertura è molto più carente.
In media, in quasi 9 Comuni abruzzesi su 10 la quota di famiglie raggiunte non arriva al 5%. Una percentuale che è ben più elevata in provincia dell’Aquila (96,3% dei comuni) dove, anche a causa della conformazione orografica del territorio, le famiglie raggiunte si concentrano quasi solo in pochi centri principali. Come il capoluogo (29% dei nuclei raggiunti dalla rete fissa a 100 Mbps), Avezzano (32%), Celano (47%).
Su questa tendenza è evidente l’impatto dei rilievi montuosi nel determinare l’effettiva cablatura sul territorio. In provincia dell’Aquila – dove solo 3 Comuni superano il 20% delle famiglie raggiunte – l’intera popolazione vive in aree classificate come montagna interna, contro una media regionale inferiore al 28%. In provincia di Pescara, dove la copertura potenziale della rete a 100 Mbps sfiora il 50% dei nuclei, i residenti in comuni montani scendono al 6% del totale.
Attualmente non è possibile avere un dato puntuale sull’impatto che le risorse del Pnrr in ambito digitale avranno sulle singole comunità perché le risorse sono state messe a bando per più Regioni e l’Abruzzo è inserito in lotti che superano, complessivamente, i 700 milioni di euro. Precisamente 703,3 milioni di euro in cinque bandi per la transizione digitale, che interessano anche l’Abruzzo.
Il primo piano d’azione (“Italia a 1 giga”) prevede uno stanziamento di circa 305 milioni di euro per un lotto che riguarda Abruzzo, Molise, Marche e Umbria. L’obiettivo è garantire una velocità di trasmissione di almeno 1 gigabit in circa 610mila abitazioni. Il contributo pubblico potrà arrivare a coprire al massimo il 70% della spesa, mentre il resto rimarrà a carico del beneficiario.
Altri due piani d’azione si chiamano “Scuola connessa” e “Sanità connessa” e riguardano l’aumento della velocità di connessione nelle strutture scolastiche e sanitarie. Per quanto riguarda le scuole il lotto che vede protagonista l’Abruzzo comprende anche la Basilicata, il Molise e la Puglia e prevede lo stanziamento di 23 milioni. Per ambulatori e ospedali invece si prevede l’impiego di 44 milioni dedicati alla Regione.
Infine sono due i bandi pubblicati per il piano “Italia 5g”, che si pone l’obiettivo di incentivare la diffusione di reti mobili 5g in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile. Sono stati stanziati in totale 3,7 miliardi di euro, in due bandi che scadranno il prossimo 27 aprile. Per il primo avviso l’Abruzzo è stato inserito nel lotto con Molise, Basilicata, Campania e Puglia (per un totale di circa 176 milioni). Per il secondo bando, invece, le risorse disponibili ammontano a 154 milioni.