L’Amphitheatre creato dalla 95enne scultrice americana Beverly Pepper è una delle più grandi opere di Land art realizzate in Italia, nonché la prima a vedere la luce nell’ambito del progetto Nove artisti per la ricostruzione, ideato dalla critica d’arte Roberta Semeraro e sposato dal Comune del capoluogo abruzzese già nel 2010, un anno dopo il sisma. Recensisce così, Margherita D’Amico, su Il Venerdì di Repubblica scorso, la scultura ambientale al Parco del Sole nell’ambito del progetto di recupero della basilica di Collemaggio, grazie alla sponsorizzazione Eni, voluta e sottoscritta dall’allora assessore ai beni culturali, Vladimiro Placidi. Ed è di queste cose che dovremmo leggere quando parliamo di rinascita dell’Aquila dal respiro internazionale. L’anfiteatro è appunto all’interno del Parco del Sole, gradonate e palcoscenico sfoggiano motivi – pietre bianche di Pacentro e rosse di Verona – come citazioni della basilica. La natura è stata rispettata, cosicché la vegetazione finirà per ricoprire parte dell’impianto, rileva la D’Amico. Un’opera riuscita si fonde col paesaggio, commenta poi la scultrice, lo spazio in cui viene collocata dà un contributo importante quanto l’opera stessa. Sta all’artista comprenderlo, evitando di cedere a sensi di onnipotenza. Ho provato profonda gratitudine per questo luogo. Un teatro da 6mila posti ed una pista di pattinaggio in inverno, sull’Amphitheatre Roberta Semeraro ha scritto il libro Ricostruire con l’arte, ed. Progedit. E non è che l’inizio, saranno infatti realizzati i bozzetti dei due artisti coinvolti con la Pepper ma recentemente scomparsi e sono l’Arco rovesciato di Mauro Staccioli ed il Labirinto di Hidetoshi Nagasawa, il progetto è sostenuto dall’Eni con un milione di euro e comprenderà la completa riqualificazione del Parco. L’Amphitheatre, ereditato da Biondi, chiude la recensione, sarà inaugurato dopo Ferragosto nel corso della Perdonanza con uno spettacolo musicale a sorpresa. Che va benissimo se dal giorno dopo, però, si riprenderà il filo di Nove artisti per la ricostruzione, unico, nel post sisma, a rischiare di attrarre visitatori e turismo.