E’ giunto il momento di lavorare per un nuovo sistema della ricostruzione. E’ necessario omogeneizzare le ricostruzioni dei territori colpiti da terremoti già avvenuti e pianificare le ricostruzioni degli eventi con cui purtroppo ci dovremo confrontare in futuro. Un percorso analogo a quello che portò alla creazione del sistema di Protezione civile. Così Fabrizio Curcio, capo dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha concluso la sua audizione alla commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
E’ il momento inoltre di evitare di impostare ogni volta che accade un sisma un metodo differente di approccio alla ricostruzione. Ne abbiamo visti tanti negli ultimi decenni, con gravi perdite di tempo nella fase iniziale dei lavori per capire come intervenire.
Curcio, che è anche responsabile della Struttura di missione della stessa Presidenza del Consiglio ‘Sisma 2009’ che si occupa del coordinamento della ricostruzione in Abruzzo si è poi soffermato sui dati della ricostruzione ad oggi a 11 anni dal sisma del 6 aprile 2009, si legge sul sito istituzionale.
Per quanto riguarda la ricostruzione privata nel territorio del Comune dell’Aquila siamo ormai al 78% di realizzazione. Nei 56 Comuni del cratere sismico la ricostruzione privata è al momento al 39% di realizzazione. Tale dato comunque non tiene conto dei maggiori contributi necessari nei territori colpiti anche dal sisma 2016/17 del centro Italia (12 Comuni ), le cui risorse provengono dalla contabilità speciale del Commissario sisma 2016.
Per la ricostruzione pubblica sono state assegnate risorse per 1.690 milioni di euro a fronte delle quali sono conclusi o in fase di attuazione interventi per oltre 910 milioni di euro. L’attuale capacità di spesa è quindi intorno al 36%. Il nostro massimo impegno comunque è ora dedicato all’edilizia scolastica per cui ho creato una cabina di regia con tutte le istituzioni protagoniste a partire dal Ministero della Pubblica istruzione fino agli eventi locali. Bisogna operare velocemente per una vera e propria necessità del territorio.
L’azione sullo sviluppo e il sostegno delle attività produttive inoltre è composto dal Programma Restart e dagli interventi di sostegno alle attività produttive e della ricerca. Si tratta di 319,7 milioni di euro in totale.
Nel complesso, conclude Curcio, fino ad oggi sono state stanziate, per le attività post sisma 2009 in Abruzzo, risorse per circa 17,7 miliardi di euro. Secondo i fabbisogni c’è un’esigenza di ulteriori spese di 5,7 miliardi di euro.
Curcio ha infine chiarito che il ‘nuovo corso’ di CasaItalia è cominciato con il decreto 123 del 24 ottobre 2019 in cui all’articolo 9 undecies è stata proprio specificata questa nuova vocazione del Dipartimento che in questi giorni stiamo rafforzando e che ha bisogno del sostegno di tutti. La creazione di un sistema della ricostruzione, attraverso la pianificazioni delle azioni, delle procedure e delle norme è un grande lavoro che dovrà vedere anche la nascita nel prossimo futuro di un Codice delle ricostruzioni che possa semplificare la normativa, un lavoro che appare indispensabile per un paese meraviglioso e fragile come il nostro, ha concluso.