Otto vittime con il crollo della palazzina a Torre Annunziata. Si ricomincia a parlare del fascicolo del fabbricato, del fatto che l’acquisto di una casa obblighi al certificato energetico ma non a quello di staticità mentre la categoria dei geologi, ignorata da sempre, torna ad essere interrogata sul perché si sia consumata una nuova tragedia. All’Aquila abbiamo un nuovo sindaco, Pierluigi Biondi, ci riconoscono buone pratiche ma nessuna certezza che la città sia più sicura. Pensiamo alle scuole. Ai palazzi antichi, ai sottoservizi, a quelli senza fondamenta sventrati, a quelli riqualificati con tecniche sperimentali, non sappiamo come andrà a finire se dovesse fare un altro terremoto e la sicurezza non è tra le priorità degli aquilani, le battaglie civiche di Vincenzo Vittorini di questi anni non sono state riconosciute ed infatti non tornerà in Consiglio, le nostre ricerche sulle cavità e sulle microzonazioni sismiche, sulle faglie e su Pettino, abbiamo ricostruito senza problemi come pure sui terreni dove l’accelerazione in caso di sisma è fuori controllo, è tutto dimenticato come anche gli abusi. Il centro storico e i borghi sono pieni di cavità sotterranee, non è stato finanziato un solo studio per capire quanto queste siano dovute agli scavi umani piuttosto che ai solchi dell’acqua così da sostenere la conoscenza storica, mentre il Sit, Sistema informativo territoriale, sul patrimonio abitativo, che l’architetto Boeri ha preso come buona pratica da portare in Umbria, non ha aggiunto una fonte documentale in più di cui potersi vantare. La microzonazione è stata solo un triste rimpallo tra l’allora governatore Gianni Chiodi e la passata amministrazione che accusava la Regione di non finanziare questi studi. Mai a capire perché non avremmo dovuto ricostruire in alcune zone. E’ tutto ordinaria amministrazione ormai, come le deleghe alla ricostruzione, se ne parla come qualche anno fa parlavamo di rifiuti, strade o di lavori pubblici. L’Aquila non ha più nulla di straordinario e agli eletti con Biondi va anche bene così, neanche il crollo di Torre Annunziata, infiamma più il dibattito.