21 Set 21

Clima, verso il fallimento della Cop26

L’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite ci ha detto tre cose: che la nostra azione dovrebbe essere immediata, rapida e su larga scala. E se non agiamo per ridurre le emissioni di gas serra, non saremo in grado di contenere il cambiamento climatico al di sotto di 1,5 gradi.

Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo al Climate Moment in corso a New York nell’ambito della 76ma Assemblea generale Onu.

È vero che stiamo ancora lottando contro la pandemia, ma questa è un’emergenza di uguale entità e non dobbiamo assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti climatici, ha detto ancora.

L’Italia farà la sua parte. Siamo pronti ad annunciare un nuovo impegno economico per il clima nelle prossime settimane.

Dovremo rafforzare gli sforzi comuni nell’accelerare la graduale eliminazione del carbone sia a livello nazionale che internazionale. E dobbiamo davvero prendere il nostro destino nelle nostre mani su questo aspetto. Gli investimenti pubblici dedicati alla ricerca e sviluppo devono diventare priorità per ambiti strategici come elettrificazione, idrogeno, bioenergia, cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio, che oggi ricevono solo circa un terzo del finanziamento pubblico. La fissazione del prezzo del carbonio può essere uno degli strumenti per accelerare la transizione verde.

Molti Paesi – come l’Italia – hanno deciso di porre al centro dei loro piani di ripresa e resilienza un modello di crescita più verde e inclusivo.

Tuttavia, sappiamo già che è necessario fare di più.

Noi siamo senz’altro un Paese che sostiene con convinzione il ruolo guida dell’Unione europea nell’affrontare i cambiamenti climatici.

Siamo determinati a porre l’Ue sulla giusta traiettoria per ottenere una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e per azzerare le emissioni nette entro il 2050.

Serve un’azione decisa ora, per evitare la catastrofe climatica. Perciò abbiamo bisogno di solidarietà. Salvare questa e le generazioni future è una responsabilità comune.

E’ il messaggio che il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha inviato al vertice sul clima all’inizio dell’Assemblea Generale.

Il mondo, ha detto, è su un percorso catastrofico verso 2,7 gradi di riscaldamento globale, la scienza ci dice che qualsiasi cosa al di sopra di 1,5 gradi sarebbe un disastro. Se non cambiamo collettivamente rotta, c’è un alto rischio di fallimento della Cop26.