Qualche giorno fa la Procura di Spoleto ha sequestrato il Centro polivalente antisismico di Norcia progettato dall’architetto Stefano Boeri e realizzato grazie alle donazioni di alcuni editori. Una struttura di aggregazione post sisma, sappiamo bene cosa vuol dire non avere più nulla dove incontrarsi, socializzare o fare cultura, infatti abbiamo avuto ad esempio l’Auditorium del Parco, realizzato su progetto di Renzo Piano con fondi trentini, proprio in mezzo al Parco del Castello e di sicuro in un’area non edificabile, tant’è che la struttura dovrebbe essere provvisoria ma a ricordare la gettata, o almeno così sembrava, in cemento, non sarà così provvisoria. E quindi a Norcia con un’ordinanza dei primi di marzo, a firma del sindaco Nicola Alemanno, è stato realizzato il Padiglione delle Esposizioni con conseguenti avvisi di garanzia per il primo cittadino e per il direttore dei lavori Stefano Boeri, perché fatto abusivamente e violando i vincoli paesaggistici del Parco naturale dei Monti Sibillini e dei siti europei Natura 2000. Pare non fossero favorevoli né la Sovrintendenza né la Regione Umbria, e comunque il gip ha convalidato la richiesta di sequestro. Si è scatenata una ridda di polemiche, da parte dei cittadini, Alemanno ha minacciato le dimissioni mentre l’Associazione nazionale dei magistrati ha precisato che la legge è legge. Inevitabile il confronto con L’Aquila, con le deroghe e non solo per l’Auditorium, ma anche per i 19 quartieri del Progetto case che hanno disintegrato una comunità e di cui Guido Bertolaso s’è assunta totale responsabilità insieme con il Sindaco Cialente, d’accordo, ha precisato a Radiouno rai, con l’operazione. E’ intervenuto anche il procuratore capo di Spoleto, Alessandro Cannevale, avventurandosi però in un ginepraio, né in seguito agli eventi sismici del 2016 né in seguito ai precedenti terremoti, ha dichiarato, la normativa di emergenza ha mai neppure lontanamente ipotizzato che ai sindaci, alla Protezione civile o ad altre autorità fosse consentito autorizzare nuove costruzioni derogando in via generale e incondizionata alle norme urbanistiche ordinarie. Non è andata proprio così e chi sa quanti danni sconteremo nei prossimi decenni sulla nostra pelle.