16 Mar 18

Bando Progetto case, carte in Procura

Sul Progetto case, ieri la quinta commissione si è determinata, su richiesta del consigliere Angelo Mancini (Sicurezza e Lavoro), a girare i verbali della seduta alla Procura e alla Corte dei Conti. A monte ci sarebbe l’illegittimità con cui l’allora dirigente a tempo, Dania Aniceti, su richiesta di una lettera del sindaco Biondi, con cui chiedeva di voler sospendere il bando della Giunta Cialente per assegnare alloggi a fasce sociali deboli, pensò di poter appunto sospendere il procedimento girando semplicemente la lettera alla Commissione di gara, che non aveva fatto ufficialmente una graduatoria, ma non ha mai rimesso atti e verbali al Settore sociale. Come confermato dal dirigente Giannangeli, secondo il quale, non c’erano le motivazioni per giustificare l’annullamento di quell’atto e comunque prima di arrivare all’annullamento doveva essere fatta la revoca del bando, che dovrebbe essere perfezionata, così ha detto, entro la settimana prossima. La questione andrà ora al vaglio della magistratura e deriva da un’interrogazione a firma del consigliere Masciocco (Mdp-Art.1), che oltre a voler capire questa irritualità, come l’ha definita sostanzialmente il dirigente, ha chiesto come mai per mesi sono rimasti vuoti circa 440 alloggi, sono dati ufficiali, continuando a pagare in quota parte, tutti gli aquilani, il canone di fitto mensile e la quota di compartecipazione: è danno erariale? Lo vedremo. Sappiamo intanto, dai dati riportati da Palumbo, che al 31 dicembre 2017 avevamo 721 alloggi liberi, tra C.a.s.e. e map. A regime per Bignotti, che la legge come una cosa insostenibile finita l’assistenza dovremmo riempire le case con 18mila nuclei, ma senza aver risolto il problema per nulla trascurabile con Bruxelles, e secondo Masciocco le “E” assegnatarie sarebbero ormai agli sgoccioli, non possiamo muoverci. La conferma europea, a non poter trarre profitto dagli alloggi, potrebbe significare anche dover abbattere alcuni quartieri. Dalla risposta di Bignotti all’interrogazione, risulta che su 2.023 nuclei che avrebbero dovuto rispondere al censimento, solo 1.429 hanno risposto. Mentre 549 nuclei non hanno consegnato l’Isee in corso di validità, per cui dal primo gennaio 2018, corrisponderanno comunque il canone calcolato secondo gli Accordi Territoriali. Il nuovo canone arriverà ad aprile, a meno che non ricorrano requisiti di scadenza o di revoca dell’assegnazione dell’alloggio, dettagli che per il capogruppo Mdp-Art.1, dovranno essere messi subito nero su bianco dall’amministrazione.