Alghero, Aliano, Altamura, Aquileia, Caserta, Comacchio, Cosenza, Ercolano, Iglesias, Montebelluna, La Spezia, Ostuni, Palermo, Piazza Armerina, Recanati, Settimo Torinese, Spoleto, Trento, Unione dei Comuni Elimo Ericini, Vittorio Veneto, Candidatura congiunta (Viterbo, Orvieto e Chiusi). Sono le 21 città in corsa per diventare Capitale Italiana della Cultura 2018. La procedura di valutazione, informa il Mibact, si concluderà entro il 31 gennaio 2017. Sarà sempre di un milione di euro, il contributo del Governo per realizzare il progetto proposto. Entro metà novembre la short list delle dieci finaliste. Le esperienze finora realizzate, da quella in corso a Mantova fino alla prossima di Pistoia, dimostrano come il titolo di Capitale Italiana della Cultura sia in grado di mettere in moto un meccanismo di progettazione virtuosa e di promozione delle città, coinvolgendo tutte le realtà economiche e sociali dei territori e rafforzando il concetto di Italia museo diffuso, ha dichiarato il ministro Dario Franceschini. La leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo. Il conferimento del titolo, in linea con l’azione Ue Capitale Europea della Cultura 2007-2019, si propone il miglioramento dell’offerta culturale; il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica; l’incremento dell’attrattività turistica; l’utilizzo delle nuove tecnologie; la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi ed il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale. Non abbiamo risposto al bando e non abbiamo presentato progetti. Il jazz per L’Aquila avrebbe potuto essere la chiave di lettura di un ruolo diverso del capoluogo, che dal 2019 dovrà dimostrare di farcela da sé. Abbiamo tutte le carte in regola per provare a volare più in alto investendo in talenti veri, mi chiedo perché non ci proviamo mai.