Lo spot lanciato da Bergamo Brescia Capitale della Cultura italiana 2023 e pubblicato sul canale dedicato, recita lo slogan ‘Fuori dalla bolla, c’è una città tutta da scoprire. Ti aspettiamo nel 2023!’. Se l’uscita dalla bolla (Pop the Bubble) doveva far riferimento all’uscita dai luoghi comuni e dai sentieri già battuti, la scelta comunicativa non è stata delle più azzeccate, è la stroncatura su Artribune ma di certo il video non ha convinto neanche la cittadinanza. Sebbene il tentativo di abbandonare il registro aulico dei precedenti spot delle capitali della cultura italiane per scegliere un linguaggio più ironico sia apprezzabile, l’esperimento è tuttavia miseramente fallito, leggiamo sul periodico specializzato. L’immagine del quarantenne che ancora vive in casa con la madre, vessato dalle imposizioni genitoriali persino nella scelta delle mete vacanziere, non è affatto edificante: anzi, sottolinea tristemente una situazione allarmante per la società italiana, conseguenza di politiche poco lungimiranti di cui non è questa l’occasione giusta per parlare, tantomeno uno spot volto a promuovere turismo e cultura.
Per non parlare del fatto che il filmato, di circa tre minuti, è per circa la metà del tempo un susseguirsi di ringraziamenti a persone, istituzioni e sponsor, che poco si addice alle finalità di cui sopra. Risultato? Il web è insorto e tra i primi sono stati persino i bergamaschi. Se pensiamo poi che il claim, tradotto anche in inglese, sarà trasmesso oltre il continente europeo, negli Stati Uniti e in Canada, c’è ancora una volta da preoccuparsi per l’immagine che noi stessi daremo del nostro Paese all’estero. Speriamo almeno che gli eventi inaugurali, programmati dal 20 al 22 gennaio 2023 a Bergamo e Brescia, non deludano le aspettative, visto che sono stati annunciati come ‘una grande festa aperta a tutti, con spettacoli di grande impatto e valore artistico, con aperture extra-ordinarie dei luoghi della cultura’.
E insomma non pare proprio un buon inizio.