20 Feb 18

Bussi, inquinamento anche a valle

Il Forum H2O denuncia l’estensione della contaminazione della discarica di Bussi a valle della Tremonti e chiede l’intervento della magistratura visto che il direttore generale Checcucci ha sospeso la conferenza dei servizi decisoria, convocata per valutare il progetto di bonifica di Edison, perché l’Arta ha richiesto integrazioni documentali ed interventi urgenti di messa in sicurezza di emergenza in quanto la contaminazione è migrata anche in porzioni di terreno limitrofi. Quindi a valle non è inquinata solo la falda come sappiamo dal 2007, scrive il Forum, ma lo sono anche i depositi palustri. L’Arta, distretto di Pescara, ad 11 anni dalla scoperta della discarica e a distanza di ben 5-9 mesi dalle varie analisi ha pensato di non validare quelle su terreni ed acque sotterranee. Già nella conferenza dei servizi del 19 dicembre scorso, non si era presentata con analisi proprie e con un documento di validazione pronto utile alla discussione, lo fa oggi in conferenza dei servizi decisoria aperta, un momento delicatissimo. Nelle conclusioni del documento si legge nel caso in cui, per le successive valutazioni o elaborazioni, sia richiesto un più alto livello di confrontabilità tra i dati analitici di parte e quelli Arta, potrebbe essere utile procedere, almeno per le acque, con la ripetizione dei prelievi e delle analisi, da effettuarsi però, dopo che siano stati definiti e concordati con l’Arta, sia i metodi analitici che le procedure di campionamento, conservazione e trasporto. Altri sei mesi di ritardo in azioni che dovrebbero essere già terminate da anni? Ci chiediamo, scrive infine il Forum, se la magistratura intenda finalmente intervenire per verificare le responsabilità per l’omessa bonifica e per la mancata adozione di misure reali ed efficaci di messa in sicurezza per il confinamento della contaminazione, visto che la legge prevede che debbano essere fatte ad horas per non determinare il peggioramento delle condizioni dei siti inquinati con la fuoriuscita dei contaminanti. Chiediamo infine al direttore Arta di far luce sul funzionamento e sui tempi di validazione dei propri uffici, vista l’inadeguatezza dimostrata.