Con una tempestività che fa spavento la Asl 1, carica comunicati oggi per ieri.
Il personale scolastico con fragilità diverse, che in precedenza non è stato vaccinato con AstraZeneca, perché incompatibile con questa vaccinazione, sarà convocato nei prossimi giorni per ricevere la somministrazione di altre tipologie di vaccini contro il covid, precisa la direzione della Asl. Il personale scolastico di cui si parla comprende docenti, figure amministrative e di altro profilo che lavorano nel mondo della scuola e dell’Università della provincia. Oltre a questi operatori, la Asl richiamerà coloro che nei giorni scorsi non si sono presentati all’appuntamento fissato per sottoporsi all’inoculazione, in modo tale da non lasciare nessuno indietro nelle operazioni di immunizzazione contro il covid.
Sempre con un tempismo smart, informano, solo oggi, Gli utenti prenotati oggi pomeriggio, 16 marzo, all’Aquila e ad Avezzano, per vaccinarsi contro il covid mediante somministrazione dell’AstraZeneca, non devono presentarsi all’appuntamento fissato. Le prenotazioni riguardano insegnanti e forze dell’ordine. Probabilmente saranno richiamati anche loro, ma non è specificato.
Intanto l’ultimo report della Asl 1 certifica che i vaccinati al 12 marzo, sono 8mila 517 su 300mila residenti, e su 24mila 964 prime somministrazioni, devono ancora chiamare 16mila 613 persone.
Gli andamenti delle prime somministrazioni superano le mille in alcuni giorni, mentre per i richiami, il massimo che hanno raggiunto sono 437 dosi giornaliere.
C’è una proiezione rispetto all’immunità di gregge dell’80% di vaccinati da raggiungere? No, non c’è.
Le suddivisioni per categorie diventano una vera e propria avventura perché la Asl dell’Aquila non è che distingue le categorie a seconda delle priorità votate in Parlamento, no, va per macroaree, quindi alcuni dati sono aggregati per non dire mescolati come una bella minestra riscaldata.
Il 33% forze dell’ordine e insegnanti; il 29% operatori sanitari; il 24% over 80; l’8% “personale non sanitario” bisogna ancora capire chi sono; il 4% anziani di lungodegenza; e l’1% rispettivamente staff delle strutture di lungodegenza e medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.