24 Giu 21

Alla Biennale delle città del mondo ’21

La città dell’Aquila sarà presente con un proprio padiglione all’interno del cortile Quid Vicolo Luna, a Countless cities, la Biennale delle città del mondo, in programma a Favara, Ag, dal 25 giugno fino al mese di ottobre nell’ambito del Farm Cultural Park, uno dei centri culturali indipendenti più influenti del mondo contemporaneo e uno dei progetti più effervescenti di ripensamento e rinascita di realtà urbane.

L’iniziativa è nata dal lavoro di Florinda Saieva e Andrea Bartoli, che hanno scelto Favara come luogo di vita, iniziando la trasformazione del centro storico abbandonato in un attrattore culturale e turistico. Una piccola capitale mondiale della rigenerazione, e l’idea di un evento, una Biennale dedicata alle città del mondo che vivono processi di rigenerazione. L’Aquila, espressamente invitata da Bartoli, racconterà la sua esperienza di rinascita accanto a realtà quali San Paolo, Hong Kong, Tangeri, Napoli, Bruxelles, Buenos Aires, Abu Dhabi, Pittsburgh, Caracas, Tirana e tante altre ancora.

Pierluigi Biondi

Un invito che ci inorgoglisce, dichiara il sindaco Biondi. Dopo il meeting delle Città creative a Fabriano, il Barcellona smart city Expo nel 2019, e il Lubec, Lucca Beni Culturali nel 2020, la Biennale della rigenerazione. Un grazie anche all’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila e al suo titolare Salvatore Provenzano, che ci affianca in questa iniziativa, al Gssi, all’Accademia di Belle Arti e all’Università dell’Aquila per aver contribuito ai contenuti. Da una tragedia come quella del sisma, che porta lutti e distruzione, si può uscire più forti.

Salvo Provenzano

Siamo molto onorati e ringraziamo Andrea Bartoli e la Farm per aver fortemente voluto la nostra partecipazione a questa manifestazione che ci vede protagonisti in un contesto internazionale quale quello della Biennale delle città del mondo, commenta Salvo Provenzano, titolare dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila. Portare l’esperienza della ricostruzione dell’Aquila fuori dalle mura urbiche e contemporaneamente lasciarsi contaminare da esperienze di rigenerazione urbana di capitali europee e mondiali, è un’importante tappa nel processo di crescita dell’ufficio che rappresento e permetterà di offrire un contributo rilevante per la rinascita della città e dell’intero territorio.

Il modo migliore per superare i momenti complessi, aggiunge Andrea Bartoli, direttore artistico di Countless Cities e founder di Farm, è guardare avanti ed essere pronti per il futuro con una progettazione per migliorare le condizioni di vita delle persone all’interno degli spazi urbani.

La prima edizione di Countless Cities è del 2019 ed ha coinvolto fotografi, artisti, architetti e creativi che, con diversi approcci e linguaggi, hanno raccontato le città, le buone pratiche e le idee innovative che hanno contribuito a renderle speciali.

Nel cuore di Farm, sarà installata una scultura, riproducente una cicatrice, un segno, ideata e realizzata dall’artista aquilana Francesca Falli, cui è abbinata la proiezione di dieci video che, attraverso la viva voce degli aquilani e un videomapping su San Bernardino, realizzato in occasione della notte dei ricercatori dall’Università dell’Aquila, introdurranno all’esperienza aquilana. Il tema della cicatrice/segno è quello che ha accompagnato la filosofia del dossier di candidatura a Capitale italiana della cultura 2022.

Sui pannelli esplicativi dedicati all’Aquila, attraverso un qr code sarà possibile scaricare l’app L’Aquila rinasce che invita a seguire il percorso che guiderà il visitatore, passo dopo passo, e seguendo totem e piccoli segni d’oro virtuali, ad aprire contenuti video di avvicinamento fino ad arrivare nella sede del padiglione Quid Vicolo Luna.

La sosta intermedia è all’interno di Palazzo Micciché, dove i visitatori conosceranno, attraverso le immagini del video INTERVALLO, dell’artista Fabio Bix, il momento di cesura legato al sisma del 2009. Contestualmente, in un’altra area, sarà collocato un fascio di luce blu, a spiegare la necessità della memoria della tragedia per poter esprimere una rinascita consapevole.

Il percorso condurrà il visitatore al cortile del Quid Vicolo Luna. Qui saranno installate quattro sculture di luce, rappresentanti, rispettivamente, la scritta L’Aquila, una gru, una cicatrice d’oro e la basilica di Collemaggio.

Sempre attraverso l’applicazione, accanto ad ogni illuminazione, sarà possibile visualizzare video su L’Aquila, abbinato alla gru, un video sulla ricostruzione a cura dell’Usra; alla cicatrice sarà associato il video, prodotto in occasione della candidatura a Capitale della cultura, in cui tre studiose del GSSI recitano la poesia che Alda Merini dedicò all’Aquila e in corrispondenza della basilica di Collemaggio, il video racconto della Perdonanza Celestiniana. Al piano superiore del padiglione, i visitatori saranno accolti da sette scatti emblematici del fotografo aquilano Roberto Grillo, lungo un percorso che accompagna dalla fase pre-sisma, passando per il 2009, fino ad oggi.

Nella stanza attigua sarà ospitato il progetto re-Telling, a cura dell’Accademia di Belle Arti: una testa di Minerva citerà artisti, scrittori e intellettuali che, nel corso della storia, hanno raccontato la città. Nel corso dell’estate il padiglione aquilano sarà animato da eventi e ospiti che confronteranno le emergenze e rinascite di Favara e L’Aquila.