L’ordine del giorno su un luogo della memoria è di Giuliano Di Nicola e fu approvato all’unanimità nella seduta consiliare del 30 agosto 2012. La proposta previde un Parco della Memoria ed un concorso di idee per realizzarlo in un luogo simbolo, concordato con i familiari in Piazzale Paoli.
La Giunta Cialente votò il bando per il concorso di idee a fine marzo 2013, tra gli elementi fondamentali si decise una fontana monumentale, concordata sempre con i familiari, con la previsione di sospendere l’erogazione dell’acqua, simbolo di vita, ad ogni metà del mese di dicembre, per ricordare l’inizio dello sciame sismico, e da riattivare simbolicamente ogni 6 aprile. Arriviamo tuttavia alla fine del 2015, quando la madre di Ilaria Rimbaldi, studentessa vittima del sisma, denunciò l’assenza dell’amministrazione ed il fatto di aver ignorato un loro progetto pronto dal 2010 e che anzi, il Comune diffuse la notizia per cui non c’erano i fondi necessari per realizzare il Parco. Alla fine lo studio d’architetti che s’aggiudicò il bando redasse un progetto che dopo una serie di passaggi in commissione fu votato dal Consiglio comunale il 5 dicembre del 2016, il progetto, inserito nella più ampia riqualificazione che abbracciava anche la vecchia Prefettura, fu aspramente criticato dal consigliere Properzi che avrebbe voluto stralciarlo ma non gli riuscì, è un progetto che modifica sostanzialmente e negativamente l’assetto di piazzale Paoli, commentò l’architetto in Aula, modificandolo in termini sostanziali facendo perdere l’idea dell’Emiciclo e la forma urbana, un progetto approvato da una commissione interna e di qualità modestissima con un obelisco in una spianata, senza qualità architettonica ed artistica. Dopodiché ai primi di gennaio la raccolta firme contro il Parco, lo stallo degli uffici ed il progetto di riqualificazione dell’Emiciclo senza tuttavia avviare un confronto sull’assetto complessivo perché non venga fuori un appiccico.