Alla dismissione delle caserme fa finalmente seguito un piano di riordino delle funzioni militari e naturalmente civiche anche all’Aquila. E’ il succo dell’intesa siglata dal Comune capoluogo con la Regione Abruzzo, il Ministero della Difesa e l’Agenzia del demanio.
Un accordo con pezzi dello Stato per il sindaco Biondi ed un percorso per la riorganizzazione degli immobili pubblici verso la rigenerazione urbana per riportare uffici in centro, ottimizzare il polo scolastico di Colle Sapone, riutilizzando gli spazi senza consumo di suolo. C’erano il sottosegretario alla Difesa, on. Gioacchino Alfano, il vice presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, il sindaco dell’Aquila Biondi ed il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi. Ex sindaco di Piacenza, Reggi aveva come assessore al bilancio Paola De Micheli non ha risparmiato una stoccata a Cialente, su una vicenda che si trascinava da tempo, senza trovare soluzione, ringraziando l’impulso di Biondi. Anche per l’emendamento al Decreto Fiscale che consentirà, non era possibile, di ospitare amministrazioni locali in edifici in uso allo Stato, e così alcune funzioni civiche, da individuare, andrebbero all’Inps in viale Rendina, tali uffici sarebbero liberi a metà del prossimo anno, terminati i lavori di riqualificazione della sede originaria.
Nella caserma De Amicis andrà l’Archivio di Stato, il Segretariato generale ed un nucleo del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, per questo il Cipe ha già deliberato 30 milioni di euro ed entro il 2022, i lavori potrebbero essere finiti. La Caserma Rossi sarà destinata all’amministrazione comunale per il 70% per ampliare il polo scolastico, si deciderà poi sugli spazi restanti.
Una quota d’alloggi del progetto Case e Map andrebbe all’Adsu e alle forze armate, per consentire la residenza stabile in città. E’ a carico del Comune dell’Aquila l’offerta e la realizzazione dei nuovi alloggi. Sia universitari, per la residenza ubicata in via provvisoria in una parte della caserma Pasquali Campomizzi da restituire al Ministero della Difesa; che militari, in luogo della prevista ricostruzione dei fabbricati sul sedime di via Filomusi Guelfi, concesso in uso al Comune dell’Aquila e che sarà dismesso definitivamente a favore della municipalità.
Lo Stato si limita a dare ai comuni delle mele avvelenate. In pratica se ne lava le mani, secondo Moreno Baccichetm, architetto per Legambiente, che s’è occupato molto del riutilizzo delle aree militari dismesse, perché spesso c’è da investirci troppo ed i Comuni non hanno le risorse, mentre la Difesa viene indennizzata e vedremo come andrà a finire anche da noi. Nel frattempo la senatrice Pezzopane fa sapere che avrebbe gradito almeno un grazie al suo emendamento al Decreto Fiscale, ricevuto anche dall’Anci e da tanti sindaci, ma non da Biondi. D’altra parte il sindaco ha invece precisato che l’emendamento è proprio suo.