L’architettura a servizio della società civile per migliorare la vita delle persone. Questo, lo spirito guida di Alejandro Aravena curatore della Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia chiusa lo scorso novembre. A succedergli saranno Yvonne Farrell e Shelley McNamara per la 16ma Mostra che dovrebbe tenersi dal 26 maggio al 25 novembre 2018. Vivono e lavorano a Dublino, riprenderanno il tema dal punto di vista della qualità dello spazio pubblico e privato, dello spazio urbano, del territorio e del paesaggio quali riferimenti principali e finalità dell’architettura stessa. Aravena, nel tracciare un bilancio di fine incarico, evidenziò come il ruolo degli architetti fosse quello di migliorare la qualità dell’ambiente costruito. Questa Mostra è stata spesso etichettata come ‘la Biennale dei poveri’ o la ‘Biennale sociale’. In realtà il nostro intento non era quello di essere politicamente corretti ma di rimarcare che il ruolo dell’architettura è proprio quello di identificare le giuste domande e dare risposte concrete. Spero che questa Biennale sia riuscita a dare a tutti gli architetti nuovi strumenti per migliorare la qualità della vita delle persone. E torniamo al nucleo principale: la vita delle persone da rendere migliore. Torno spesso sull’architettura, seguo i grandi eventi come la Biennale e mi fermo a riflettere su quanto L’Aquila, nella ricostruzione post sisma di decine di migliaia di edifici, abbia davvero voluto migliorare la qualità di vita delle persone. Qualche giorno fa raccontavo delle case popolari di San Gregorio, annoverate tra le architetture del secondo novecento dal Mibact, per i cambiamenti sociali che avrebbero dovuto generare. Furono fatte basse, non avrebbero dovuto impattare col paesaggio circostante, perfino il tetto spiovente fu evitato, grosso azzardo in una città di montagna, quel piano abitativo esiste e non ha migliorato la vita delle persone. Come i 19 quartieri del Progetto case, esclusi a priori da qualsiasi possibilità di vivibilità futura, non concorrono a migliorare la vita delle persone perché non se ne parla proprio. Ma di che si parla in questa città?