Tre miliardi di lavori ancora da fare nella ricostruzione privata. 900milioni da impegnare per il 2016, ma l’assessore Di Stefano ha spiegato qualche giorno fa di averne utilizzati 179, forse altri 20 se uscisse un altro elenco entro l’anno, di questo passo ci vorranno vent’anni solo per le pratiche. 2.500 in tutto, che il responsabile dell’Ufficio speciale Raniero Fabrizi, promise di vedere entro il 2019. Oggi fa di più e in un’intervista al Tg3 regionale dichiara che finiremo la ricostruzione del centro storico e delle frazioni entro il 2022. Senza una sola strategia che permetta di accelerare un processo la cui lentezza sarebbe colpa di ingegneri ed architetti, che avrebbero fatto incetta di incarichi nel libero mercato, per cui presenterebbero progetti solo al fine di farli protocollare e non incorrere in sanzioni, aspettando con tutta calma le integrazioni da fornire. Intanto gli anni passano, passeranno almeno vent’anni solo per i progetti e solo per vederli una prima volta. Oggi propongono le asseverazioni da parte dei tecnici fino a certi importi, cioè tutta la responsabilità sui progettisti per le pratiche della filiera e la seconda parte della scheda parametrica e poi controlli a campione, con il ruolo dell’Usra da ridimensionare, essendo nato per garantire qualità e sicurezza nella ricostruzione. La gente è stanca bisogna accelerare, i centri storici delle frazioni che Fabrizi assicura fatti al 15%, sono da iniziare, sarà difficile bussare alle porte di Roma per chiedere fondi, quando la nostra capacità di impegno finanziario è di nemmeno 200milioni di euro l’anno, sui 900 che avevamo disponibili. Avremo di meno, il cerchio si stringe e l’Italia è troppo indebitata. Siamo fermi al rimpallo di responsabilità tra incarichi, tecnici e politica, niente di concreto, e se indugiamo in questa palude lì rimarremo per i prossimi decenni. Non potremo neanche fingere di arrabbiarci perché mancano i soldi, non va meglio in centro storico in minima parte riabitato da residenti ed attività, dove si ricomincia col City PASS, permessi con cui se qualcuno si fa male perché non è ancora sicuro, deve firmare, per ottenerlo, che la responsabilità sarà solo sua. Davvero incredibile, una ricostruzione strana dove è sempre più difficile trovare il filo e il modello.