Il Forum H2O e Pescara PuntoZero hanno inviato un esposto alle Procure di Teramo e Chieti su quanto accaduto ad Ortona, Francavilla al Mare, Giulianova e Martinsicuro. Denunciano in una nota macroscopiche inosservanze della Direttiva comunitaria 7/2006 e delle normative nazionali che regolano la balneazione. Mancano spesso i cartelli di divieto di balneazione con bagnanti anche di due o tre anni che fanno il bagno in aree vietate. A Giulianova, abbiamo segnalato alla Procura, l’incredibile vicenda dell’ordinanza sul tratto 250 metri a Nord della Foce del Fiume Tordino, emessa con due giorni di ritardo e pubblicata sull’albo pretorio con cinque giorni di ritardo, rispetto alla comunicazione dell’Arta dell’avvenuto superamento dei limiti di legge sui batteri. Mentre a Martinsicuro, il tratto 200 a Nord della Foce del Vibrata, è stato riaperto alla balneazione dalla Regione Abruzzo nonostante il Fiume Vibrata resti una fogna a cielo aperto. Il tratto in questione era stato classificato dalla Regione Abruzzo di scarsa qualità, con divieto di balneazione dal primo maggio fino alla riapertura consentita solo dopo un provvedimento regionale sulla base del risanamento dalle fonti di inquinamento e due analisi positive, ma grazie alla decisione della Regione di riaprire subito, i bagnanti hanno trovato l’acqua balneabile solo sulla carta, perché in realtà inquinata con tanto di referto Arta. La Regione Abruzzo ha ignorato la diffida delle associazioni, chiediamo quindi la rimozione del dirigente responsabile, Carlo Visca. Crediamo che la Capitaneria di Porto, alla quale il direttore generale Arta, Mario Amicone, comincerà ad inviare i dati, debba sorvegliare eventuali omissioni da parte dei Comuni. Intano sulla colossale manovra del Masterplan per il sud, lanciata dal capoluogo di Regione anche dal premier Renzi, e sui 100 milioni per il potenziamento e l’adeguamento dei depuratori d’Abruzzo, non sappiamo ancora se si stia concentrando l’urgente attenzione della politica, che riesce però, a chiudere gli occhi sui liquami.