Una ricostruzione in sicurezza dovrebbe essere l’obiettivo principe della ricostruzione. Ma a sette anni dal sisma del 2009 nessuno può farsene garante. Sono lontani quei giorni in cui parlavamo di palazzi aggrovigliati su se stessi e colonne portanti attorcigliate, cavità sotterranee che la microzonazione sismica definì bombe ad orologeria e sottosuoli sabbiosi, dove capire come e se ricostruire. Un decreto del commissario Chiodi, obbligò nel 2012 a depositare le indagini geologiche effettuate sia in Regione che nei Comuni, a fare una ricerca di tali risultati, tuttavia, non si trova niente, non un dato è disponibile per confrontarlo con la microzonazione, con le accelerazioni del sottosuolo e le reazioni degli edifici, gli stessi geologi, mi spiega Silvio Tatoni, non possono vedere cos’abbia depositato il collega. Una banca dati preziosa, che invecchierà senza aver contribuito alla conoscenza dei terremoti, aggiunge il geologo una microzonazione è valida per cinque o dieci anni al massimo, poi quelle indagini non servono più, bisognerebbe ripeterle, i sottosuoli cambiano e figuriamoci se ci sarà più l’occasione di uno studio così importante sui nostri sottosuoli. Sono indagini già pagate e dovrebbero essere a disposizione di tutti, mi dice Tatoni, ma la Regione Abruzzo non le divulga. Non so quando parliamo di ricerca, Università, vocazioni del territorio e del Gran Sasso Science Institute come fiore all’occhiello cosa intendiamo, visto che la divulgazione di questi documenti unici non la reclamano né i cittadini né gli enti di ricerca. E più cerco di capire cosa può restare di quella catastrofe, oltre le pratiche dei privati che la politica elenca giorno dopo giorno senza dare un senso al processo storico, e più mi rendo conto che potrebbe essere tempo sprecato. La Regione e i Comuni, direi anche gli Uffici speciali, conservano queste indagini come fossero studi di professionisti privati, potrebbero farne oggetto di pubblicazioni o consultazioni per pochi, nonostante il dispendio di fondi della collettività, stanziati ed utilizzati per accrescere a livello locale e mondiale, la conoscenza sui terremoti.