È notizia di mercoledì la violenta aggressione avvenuta in pieno centro storico all’Aquila dove, in zona Costa Masciarelli, una ragazza di circa 30 anni è stata aggredita e picchiata, dopo aver opposto resistenza ad un tentativo di violenza sessuale, agito da un uomo nella notte tra martedì e mercoledì.
Non basta punire i reati, rafforzare le forze di Polizia o reclamare un centro tappezzato di telecamere, serve un percorso strutturale e sistemico di prevenzione alla violenza che deve necessariamente passare per la conoscenza e per il confronto! È l’ora di una presa di responsabilità collettiva, di una discussione reale sullo spazio pubblico e lo spazio privato.
L’Aquila è una città che spesso viene narrata come assolutamente sicura e immune da tutte le dinamiche di violenza che sembrano appartenere invece solo alle città più grandi; chi fa attivismo e associazionismo da anni in questa città, sa bene che le cose non stanno esattamente in questo modo.
L’errore più grande che si possa fare quando si parla di violenza maschile sulle donne è quello di considerarla un fenomeno indesiderato, o un’emergenza, scaricando la responsabilità sullo “straniero” di turno.
Vogliamo essere liberə di attraversare le strade della nostra città, di giorno e di notte, vestite come vogliamo, senza avere paura. Vogliamo poterlo fare senza il controllo delle telecamere, perché non sono queste a proteggerci, ci protegge una città costruita su un modello culturale e sociale libero da patriarcato, machismo, sessismo e razzismo. Vogliamo esserə liberə di fare cultura e informazione in tutti gli spazi che scegliamo. Vogliamo essere liberə di decidere dei nostri corpi senza il peso del giudizio!
Continueremo a chiedere che i Centri Antiviolenza siano al centro di un piano strutturale e non emergenziale contro la violenza sulle donne e di genere. Grazie all’enorme lavoro che svolgono e alle competenze sviluppate in anni di attività, che mettono al centro i bisogni e i desideri delle donne, è possibile creare degli spazi per intraprendere dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Vogliamo una società in cui l’educazione al rispetto e al consenso sia irrinunciabile e una città che veda al primo posto nelle sue istanze politiche parole come: rispetto, consenso, educazione sessuale e all’affettività, tolleranza, ascolto e libertà di scelta sui propri corpi.
Ci vediamo domenica 11 giugno alle 18.30 per una passeggiata transfemminista a Costa Masciarelli. Per riprenderci gli spazi della nostra della città, perché non vogliamo avere paura di camminare le strade, i quartieri e i parchi. Perchè vogliamo sentirci libere di muoverci. Porta con te fischietti, pentole e tamburelli e qualsiasi cosa che faccia rumore. Perché ci vogliamo vive, liberə e rumorosə!
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza alla ragazza e alla sua famiglia: non sei sola, noi siamo con te! L’esistenza di collettivi e associazioni femministe nella nostra città è importante per rivendicare a gran voce che nessuna donna e nessunə sarà lasciatə solə nelle aule dei tribunali, MAI!
*Associazione FuoriGenere