Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha deliberato ieri la dichiarazione dello stato di emergenza per l’intervento italiano all’estero, legato agli eventi sismici che hanno colpito il territorio meridionale della Turchia e il territorio settentrionale della Siria il 6 febbraio scorso.
Lo stato di emergenza, della durata di sei mesi, prevede interventi urgenti di soccorso e assistenza alla popolazione, per la cui attuazione si provvede nel limite di euro 11mln di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.
L’intervento dell’Italia si inserisce nel più ampio quadro di mobilitazione del Meccanismo europeo di protezione civile.
Siamo pronti ad aiutare, come siamo stati aiutati, a restituire quanto abbiamo imparato, a contribuire con la nostra esperienza alla ripresa della vita che deve continuare, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in una missiva inviata alle ambasciate italiane di Siria e Turchia. Biondi, ha rivolto il pensiero della comunità alle popolazioni straziate dal terremoto e a quanti, in queste ore, sono impegnati nelle operazioni di soccorso. Solidarietà, vicinanza e sostegno, sono i sentimenti espressi dal primo cittadino che ha ricordato la tragedia che ha colpito il capoluogo d’Abruzzo e altri 56 comuni del cratere il 6 aprile 2009, evidenziando l’importanza del sostegno fornito dallo Stato, dagli italiani e dai Paesi di tutto il mondo che si strinsero intorno al nostro dramma contribuendo fattivamente al percorso di ricostruzione.
In questi anni abbiamo ospitato delegazioni straniere che cercavano nel nostro modello e nei nostri tecnici, risposte a simili vicende che, purtroppo, si ripetono – anche se con diversa veemenza – in ogni parte del globo. Abbiamo imparato cosa voglia dire dormire all’addiaccio, razionalizzare acqua e alimenti, e poi a rialzarsi.
Per questo, a nome dell’intera comunità locale colpita profondamente dalla tragedia che ha sconvolto le comunità turca e siriana, il sindaco ha messo a disposizione le competenze acquisite.
Si registrano ad oggi oltre 22mila morti, il catastrofico terremoto di magnitudo 7.8, con epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una settantina di chilometri dal confine siriano, ha distrutto i territori alle 4:17 del mattino, le 2:17, ora italiana della notte del 6 febbraio scorso.