Ivrea Capitale italiana del libro 2022 chiude le iniziative con il centenario della nascita di Italo Calvino, che ricorre nel 2023, e con un’installazione di Luci d’artista, nel centro cittadino, ispirata a uno dei suoi libri più amati Le città invisibili.
L’opera, realizzata dall’artista contemporaneo Paolo Amico, a cura dell’assessore alla Cultura di Ivrea Costanza Casali e da un’idea di Paolo Verri, coordinatore del programma di Ivrea Capitale del libro, è composta da 63 striscioni bifacciali collocati nel cuore della città, in via Palestro e in via Arduino, e realizzati con un particolare effetto “luminoso”. Ognuno riporta una frase tratta da Le città invisibili e particolarmente vicina a Ivrea, la città segreta.
Tutta Ivrea si è dedicata a Italo Calvino grazie al coinvolgimento della Biblioteca e dei librai che hanno realizzato delle vetrine a tema.
La tecnica scelta, dona un particolare effetto grafico luminoso. In sostituzione delle classiche luminarie, in un momento di crisi energetica, nel rispetto della sostenibilità ambientale e culturale. Questo progetto dalla valenza culturale e turistica è ecosostenibile e nello stesso tempo fruibile da tutti. D’altra parte il tema ambientale, è stato uno dei capisaldi intorno a cui si è sviluppato il dossier di candidatura di Ivrea a Capitale italiana del libro 2022.
Ivrea 2022 non poteva non dedicare uno spazio significativo a Italo Calvino, spiega ancora Paolo Verri, coordinatore del programma della Capitale italiana del libro. La pubblicazione nel 1972, 50 anni fa esatti, delle “Città invisibili” ha segnato un punto di svolta nei modelli narrativi e comunicativi contemporanei; quel libro è stato già indicato in candidatura come uno dei 10 libri italiani alla base della nostra idea di comunità dei lettori. Ora che il centenario di nascita di questo grande autore si avvicina, Ivrea si offre come luogo in cui librerie, biblioteche, scuole, semplici lettori, omaggiano con le loro vetrine e con il proprio tempo uno dei personaggi fondamentali dell’editoria italiana dello scorso secolo. Calvino infatti, oltre che scrittore, è stato il pilastro della casa editrice Einaudi, inventore di una collana innovativa come “Centopagine”, collaboratore del Corriere della Sera e di Repubblica, del cui fondatore e direttore Eugenio Scalfari è stato anche compagno di classe. Da Ivrea parte l’invito a ricordarlo in ogni modo, per tutto il 2023. Siamo certi che accadrà non solo in Italia, ma in tutto il mondo, come merita, e come la diffusione delle sue opere, in particolare delle Lezioni americane, dimostra.
L’opera rientra così nel circuito di Luci d’Artista, il progetto della Città di Torino che festeggia 25 anni di attività. Nato nel 1998 per volontà dell’allora assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri, è stato pioniere di un percorso espositivo d’arte contemporanea totalmente innovativo che ha coinvolto decine di artisti di fama internazionale italiani e stranieri chiamati a interpretare la luce. Le luci d’artista nascono come inedite luminarie per celebrare le feste natalizie e da subito diventano oggetto di un obiettivo ambizioso: creare una collezione pubblica di installazioni d’arte contemporanea, espressione di ‘una cultura alta capace di comunicare con tutti’, come affermava Fiorenzo Alfieri che ne era stato il visionario ideatore. L’installazione è stata inserita nella sezione “Torino omaggia” dove la città di Torino presenta una selezione di opere alle quali attribuisce particolare rilievo.
Intanto a fine dicembre il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha nominato la giuria per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del libro 2023”, che prevede l’assegnazione di risorse fino a mezzo milione di euro per progetti, iniziative e attività finalizzate alla promozione della lettura.
La commissione, presieduta da Francesco Perfetti e composta da Gerardo Casale, Pietro De Leo, Giuseppe Luigi Parlato e Michela Zin, opererà presso la Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore del MiC senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, e sarà assistita da un’apposita Segreteria tecnica. Dopo l’insediamento darà avvio alle procedure di selezione.
Quattordici le città candidate: Ariano Irpino (Av), Caltanissetta, Catania, Firenze, Genova, Grottaferrata (Rm), Lugo (Ra), Nardò (Le), Nola (Na), Pontremoli (Ms), San Quirico d’Orcia (Si), San Salvo (Ch), Terni e Trapani.
Il conferimento del titolo, di durata annuale, è stato istituito con Legge 13 febbraio 2020 n. 15 e le risorse della direzione ministeriale sono erogate, da bando, attraverso il Centro per il Libro e la Lettura (Cepell).
La prima “Capitale italiana del libro” è stata Chiari (Bs), nel 2020, alla quale il riconoscimento è stato attribuito per legge dal Consiglio dei Ministri per le attività di promozione della lettura quale strumento per sostenere la comunità attraverso i canali social dell’amministrazione comunale durante il lockdown. Nel 2021 Vibo Valentia, nell’anno appena passato Ivrea.