Con i 20mila e 500 voti del sindaco Biondi, non è che puoi spaccare il capello in quattro dietro alle analisi e controanalisi. Ha perso Stefania, no abbiamo perso tutti, se sprofondo io verrete tutti con me e quindi ripartono i veleni fino alle Politiche, per poi sferrare il colpo finale alle future Regionali.
Ventimila quattrocentosessantatre voti vuol dire tantissimo, vuol dire che non regge più la tesi del sindaco per caso cinque anni fa, perché dal 2017, evidentemente, il sindaco Biondi ha lavorato bene, anzi no, ha lavorato benissimo. E’ stato confermato al primo turno con una vittoria schiacciante, mentre tutto quello che avrebbe dovuto diventare la rivalsa del polo progressista, è stata una sconfitta epocale e una bocciatura pericolosa perché arriva dallo zoccolo duro, da quella metà di voti persi dal Pd cittadino, rispetto al 2017, che non hanno votato te neanche più turandosi il naso, non ti hanno proprio voluto, si aspettavano ragionamenti, proposte, progetti e alternative ai cinque anni di centro destra e invece hanno avuto solo fiotti di veleno, vomitato addosso a chiunque abbia provato a esercitare un più che legittimo spirito critico e libero.
E c’è tanta parte del centro sinistra, chiamiamolo ancora così, in particolar modo quello che richiama alla calma, a tenere gli stracci nei cassetti e a guardare il lato positivo della disfatta, che non ha ancora capito di veleggiare su un titanic alla deriva, con i motori ormai spenti, dov’è rimasto il resto della vecchia orchestrina a suonare le ultime arie di un ballo decadente, cercando di trovare una ragione plausibile a tanta distruzione, purché non sia, il rimettere tutto in discussione. Tutto. Azzerare neanche a parlarne.
C’è chi rivendicherà lo zero virgola, tre liste a sostegno del centro sinistra hanno guadagnato rispettivamente lo 0.7%; l’1.05% e un 2.08%, chi farà pesare il successo della propria lista, chi si sente ancora leader, sicuramente la candidata Pezzopane, che oggi ridimensiona tutto, rialza la testa e prova a rilanciare il fallimento delle liste che dal canto loro, rivendicano di aver tirato più della candidata di almeno 3 punti abbondanti.
Il rischio più pesante in questa fase, è che a forza di rivendicare ognuno il suo, ma quale suo scusate?, si sta perdendo di vista il transatlantico primi novecento, stessi linguaggi, stesso approccio, il secolo delle ideologie irrigidite in sistemi di potere radicato, a cui sono rimaste ormai poche radici, la gente si è persa per strada perché non si è più riconosciuta in questa classe dirigente, è semplice. Mentre il transatlantico, continuando ad arrovellarsi per non mollare di un centimetro quel che resta di un ruolo, imbarca acqua da tutte le parti, intanto l’orchestrina non smette di suonare in sottofondo e la brezza spira leggera verso la notte che si farà sempre più fonda.