Il surrealismo a Venezia nella casa museo Peggy Guggenheim dal 9 aprile al 26 settembre 2022.
La mostra veneziana, nata dalla collaborazione tra la Collezione Peggy Guggenheim e il Museum Barberini di Potsdam, dove proseguirà fino al prossimo gennaio si apre dunque nella casa di Peggy, che dei surrealisti fu mecenate, compagna d’avventura, oltre che moglie, negli anni 40, di Max Ernst, e che, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, ne aiutò più d’uno, André Breton in testa, a mettersi in salvo negli Stati Uniti. Senza contare che dal 1942, a New York, con la sua galleria-museo Art of This Century avrebbe impollinato la nuova arte americana con le opere dell’avanguardia europea, che lei presentava in mostre temporanee e, più ancora, nelle sale destinate alla collezione privata, dove esponeva le sue splendide opere astratte e surrealiste, scrive Ada Masoero su IlSole24ore.
E’ la prima mostra internazionale ad affrontare l’interesse dei surrealisti per la magia, l’esoterismo, la mitologia e l’occulto. Con una sessantina di opere, nella sede veneziana, provenienti da oltre 40 grandi istituzioni internazionali e collezioni private, dalla pittura metafisica di Giorgio de Chirico all’iconico dipinto di Max Ernst, La vestizione della sposa, del 1940, per arrivare all’immaginario occulto delle ultime opere di Leonora Carrington e Remedios Varo.
L’artista come alchimista, mago o visionario, la magia come forma di discorso poetico e filosofico, legato a processi di emancipazione personale, descrive guggenheim-venice.it.
Molti artisti, le cui opere sono incluse nella mostra, sono esposti da Peggy Guggenheim, che alla fine degli anni trenta del XX secolo è considerata una delle collezioniste più vivaci del surrealismo. È in quegli anni che la mecenate acquisisce familiarità con il movimento e presto diventa intima amica di Max Ernst e André Breton, che con il suo Manifesto del Surrealismo, pubblicato nell’ottobre del 1924, è considerato il fondatore del movimento letterario e artistico che di lì a poco sarebbe diventato la principale avanguardia dell’epoca.
Il percorso espositivo include lavori di Victor Brauner, Leonora Carrington, Salvador Dalí, Giorgio de Chirico, Paul Delvaux, Maya Deren, Óscar Domínguez, Max Ernst, Leonor Fini, René Magritte, Roberto Matta, Wolfgang Paalen, Kay Sage, Kurt Seligmann, Yves Tanguy, Dorothea Tanning, e Remedios Varo.
Tra i musei da cui provengono le opere, Centre Pompidou, Parigi, National Galleries of Scotland, Edinburgo, Moderna Museet, Stoccolma, Israel Museum, Gerusalemme, The Menil Collection, Houston, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Art Institute of Chicago, The Metropolitan Museum of Art, Solomon R. Guggenheim Museum e Whitney Museum of American Art, New York, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea a Rivoli-Torino.
Il surrealismo è dunque al centro della scena internazionale con Cecilia Alemani, che cura la Biennale Arte 2022, e la intitola Il latte dei sogni, il libro di fiabe di Leonora Carrington, la più grande delle artiste surrealiste.