Su Radio anch’io, per il sesto anno dal sisma del 2009, ho ascoltato l’intervista al ministro Barca, che ha raccontato come cambiò la legge restituendo poteri ai Comuni e rendendo disponibili le risorse finanziarie inutilizzate. Qualche minuto prima il Sindaco Cialente aveva detto di aver necessità di una task force di 120 persone, ma lo sanno in pochi, da prendere dalla graduatoria del concorsone per i progetti, considerato che le 50 persone dell’Ufficio speciale ne vistano una decina al mese su 1.300 almeno da vedere. Dopo Barca, la De Micheli, classe 1973, sottosegretario del Governo Renzi con delega alla ricostruzione, che fa un tavolo tecnico a settimana per L’Aquila, ma a sentirla, non sono sicura che sappia bene di cosa parla. Stanno definendo una modifica alla Legge Barca sulla bozza di Legnini, su cui si stanno confrontando solo Ance, Confindustria, sindacati, Cialente e la Pezzopane. Dopo le migliaia di ordinanze contraddittorie dei commissari, dopo la Legge Barca, che ha inventato la farraginosità degli Uffici speciali, arriviamo ad una terza riforma che non farà altro che mettere una pezza alle cose più vistose che non vanno. E cioè uno scarso controllo sui lavori privati, affidati con preaccordi e senza gara d’appalto, sulle imprese edili, che dovrebbero iscriversi ad una white list obbligatoriamente se vorranno lavorare alla ricostruzione, finora sono arrivate grandi ditte in odor di fallimento, sono entrate e nessuno ha controllato, perché quella lista in Prefettura è facoltativa, e maggiori garanzie per i Sal e i piccoli artigiani, che non hanno nessuna norma dalla loro che obblighi i grandi a pagargli i lavori fatti. C’è poi il 5% dei fondi da destinare al lavoro e all’economia ma non si capisce con quali criteri stiano decidendo le priorità. Non sono in grado di fare un vero bilancio sull’andamento della ricostruzione a sei anni dal sisma, il nuovo capo dell’Ufficio speciale, Fabrizi, è un burocrate poco decisionista, quando arriveranno gli abusi edilizi degli ultimi decenni nei centri storici e bisognerà prendere una strada velocemente non firmerà più nulla, chiama l’Avvocatura per un nonnulla, rivedranno ancora una volta la legge, altre pezze a colori, nulla che cammini veramente e a breve saremo a pezzi.