Geodiversità, biodiversità e patrimonio culturale con 95 geositi, più di 2mila 300 specie vegetali e sottospecie, 40 specie di mammiferi, oltre 40 eremi e ben 950 km di sentieri escursionistici. Sono alcune delle particolari caratteristiche ambientali che il 22 aprile scorso hanno consentito al territorio del Parco nazionale della Maiella di essere dichiarato Geoparco incluso nella rete Unesco Global Geoparks, così Regione Abruzzo in una nota. Un riconoscimento giunto a conclusione di una complessa procedura durata più di quattro anni che rappresenta la certificazione non solo delle peculiarità geologiche e naturalistiche, in generale, del territorio, ma anche il riconoscimento delle condizioni di tutela e delle azioni di valorizzazione in atto.
Ora bisogna essere pronti ad accogliere tutti questi nuovi potenziali visitatori ma occorrerà farlo nella maniera migliore. Stiamo lavorando con il Parco proprio a questo scopo, ha detto il presidente Marsilio in conferenza stampa, ed è per questa ragione che la Regione finanzierà anche due nuovi sentieri: quello lungo la linea Gustav, un sentiero storico che riguarda una parte importante della storia della Seconda Guerra Mondiale che si è svolta proprio su questo fronte e quello geologico legato allo sfruttamento delle miniere, il sentiero dei minatori e delle miniere, che ha caratterizzato parte del nostro territorio soprattutto tra la fine dell’ottocento ed il primo novecento.
Il presidente del Parco nazionale, Lucio Zazzara, soffermandosi sulla dichiarazione di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, ha definito il Parco nazionale della Maiella cuore del sistema naturale della Regione Abruzzo e centro del più vasto sistema storico ambientale dell’intera area mediterranea.
Del resto, la filosofia con cui si muove l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite, valuta una complessità di caratteristiche che vanno dalla natura strettamente intesa del luogo al modo in cui nel tempo si è concretizzato il rapporto con la presenza umana e con le culture che tale presenza ha sviluppato; dalla quantità e qualità delle persistenze che testimoniano la lunghissima storia, alla capacità di conservare un rapporto sostenibile che l’intera comunità e gli organi di governo ancora oggi dimostrano di avere.
Secondo il presidente del Parco nazionale della Maiella, questo riconoscimento è l’affermazione che la tutela e la valorizzazione di una natura così speciale restano affidati ad una persistente e consapevole attività umana.
Il Parco Nazionale della Maiella appare, quindi, il principale alleato della popolazione che vive nel territorio, ne è il custode più importante e sviluppa continuamente studi che migliorano la conoscenza di tale enorme patrimonio elaborando progetti che vengono continuamente condivisi e rafforzati.
La dichiarazione Unesco sta producendo già un significativo incremento della notorietà del luogo ed una conseguente, significativa, crescita della domanda di turismo, prosegue la nota istituzionale della Regione Abruzzo.
Il Parco nazionale della Maiella ha bisogno di partner forti come la Regione Abruzzo e lo Stato, per Zazzara. L’auspicio è che dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, rappresentato anche dalla cosiddetta Transizione ecologica, aggiunge, derivi un sostegno crescente all’azione quotidiana che viene sviluppata. Nel contempo la governance del Parco, ha condiviso delle prime linee programmatiche con il presidente Marco Marsilio, con l’obiettivo di incrementare la propria progettualità per realizzare condizioni di accesso ai territori ed ai beni sempre più sicure e rispettose della natura.