Ai milioni di euro spesi dai commissari in consulenze e incarichi, subentra nel 2011 il Comune dell’Aquila, con la Struttura d’alta consulenza guidata da Daniele Iacovone. Nella struttura figurano Angeletti Paolo, Cherubini Angelo, Cifani Domenico, De Marco Roberto, Donolo Carlo, Ferrini Maurizio, Frisch Josef, Lemme Alberto, Pasanisi Sergio, Petrini Vincenzo e Urbani Paolo come esperti per ripianificare il territorio e per scrivere le linee strategiche della ricostruzione, per 900mila euro solo per cominciare. Alla prima scadenza degli incarichi, Daniele Iacovone entra nel Comitato dell’Urban Center. Pasanisi era già tornato col Piano strategico nel 2010, già presente e pagato nella prima stesura del Piano nel 2008, con lui sempre Paolo Urbani, e con entrambi Iacovone. Il Piano strategico L’Aquila 2020 ed il Piano di ricostruzione sono peraltro identici anche nelle virgole. Nel novembre del 2013 scade l’ultima proroga concessa alla Struttura d’alta consulenza e i professionisti vengono ingaggiati dall’Ufficio speciale ma sono sempre gli stessi: Angeletti, De Marco, Cherubini, Ferrini, Frisch, Lemme, Miozzi e Petrini per 72mila euro l’anno. Gli incarichi durano fino al 22 aprile 2014, e saranno poi rinnovati fino al settembre 2015, per 85mila euro l’anno. A parte Cherubini, che come capo ne prenderà 100mila. Nel frattempo si dimette Lemme a causa dell’incompatibilità mai dichiarata, per cui è stato consulente pubblico e progettista della ricostruzione privata, Miozzi ricontratta l’incarico dimezzando la prebenda a 39mila euro, a seguito della rivoluzione di Pirozzolo per cui i supercoordinatori dell’Usra vengono messi da parte per produrre di più attraverso i rup, e Ferrini se ne va prima della scadenza. Ma le schede parametriche istruite a febbraio nella prima parte e trasferite al Comune dell’Aquila per i contributi sono solo 16, l’andazzo non migliora e i superconsulenti restano al loro posto. Intanto per il nuovo Piano regolatore la Telos srl s’è aggiudicata le politiche urbanistiche per 63mila euro, tra i soci c’è Paolo Urbani, che ha preso anche la consulenza giuridica per 51mila euro oltre a Daniele Iacovone a dirigere l’ufficio del nuovo Piano regolatore.