Per la rinascita del Sud il prossimo Governo deve puntare sulla cultura, favorire filiere culturali e turistiche, insistere sulla necessità di fare rete, soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno. Così la sottosegretaria al Mibact, Anna Laura Orrico, ad AgCult, sulla nascita dell’imprenditorialità nei borghi purché siano incentivati contesti favorevoli.
Secondo la Orrico, il tema deve essere sganciato dal semplice turismo: i borghi, e lo dimostra il programma Borghi in Festival, sono molto di più di una meta turistica. Sono l’anello centrale per costruire un modello di turismo sostenibile e infatti negli ultimi anni sono diventati spazi di sperimentazione di tante dinamiche per un modello di sviluppo alternativo per le comunità.
L’esperienza degli alberghi diffusi, per esempio, è la testimonianza che i borghi sono comunità che si attivano in sinergia. Quindi, anche nell’ottica degli investimenti previsti dal Recovery Plan, bisogna insistere molto sulle capacità dei nostri borghi di sperimentare in chiave innovativa nuovi modelli di fare impresa e di sopperire a quelle che sono le inefficienze del sistema.
Penso che il Sud stia dimostrando che la cultura può essere la punta di diamante di una rinascita e di un riequilibrio con il Nord e il Centro, spiega ancora la Orrico ad AgCult, lavorare sui centri storici e sui borghi può essere la linea direttrice su cui il prossimo Governo dovrà puntare per dare una spinta concreta al Sud. Bisognerà però costruire delle filiere, filiere culturali e turistiche, ed è quello che ho provato a fare lavorando su quattro centri storici attraverso il Contratto istituzionale di sviluppo. Con un’attenzione speciale al tema delle professionalità e alla formazione delle nuove generazioni o di chi magari ha perso il lavoro.
Ho chiesto che le amministrazioni locali dialogassero con le Università del proprio territorio per realizzare nei centri storici incubatori e acceleratori d’impresa, perché non bastano i finanziamenti, specie nel Sud Italia, è urgente soprattutto formazione, che deve creare la cultura del fare impresa e incentivare contesti favorevoli.
Cultura crea, il programma di incentivi promosso dal Mibact per sostenere le micro, piccole e medie imprese della filiera culturale e creativa del Mezzogiorno, è una misura agevolativa molto importante, alla quale però non sempre le imprese sono riuscite ad accedere, tanto che a fine 2020 erano ancora disponibili risorse per circa 60milioni di euro, ha evidenziato la Orrico. Ci sono tanti fattori che non permettono a una misura come questa di espletare tutto il potenziale che ha. Le imprese hanno bisogno di tempo per consolidarsi nel settore, per aggredire un mercato sempre più globale. Abbiamo quindi cercato di favorire anche qui la logica della filiera e della rete, i cosiddetti distretti culturali che nel nord Italia hanno funzionato bene.
Dobbiamo creare la consapevolezza che attraverso la cultura possiamo fare impresa ovunque perché siamo patrimonio culturale materiale e immateriale. Con la creatività e le tecnologie possiamo costruire un nuovo modello di sviluppo economico anche nel Sud.
Il futuro Governo dovrà insistere molto su questo, il valore identitario che tutto il mondo riconosce all’Italia è la cultura, la nostra intelligenza creativa e la nostra capacità di aver saputo tutelare e conservare, lo sguardo va ora rivolto al futuro, conclude la sottosegretaria.