Le norme urbanistiche vigenti, modificate ieri in Consiglio regionale, introducono semplificazioni sul processo di approvazione degli strumenti di pianificazione snellendo le procedure, specie di iniziativa privata, rafforzando quale momento decisionale l’istituto della Conferenza dei servizi, nell’ambito della quale troverà spazio anche il parere delle amministrazioni provinciali.
Questa mattina, sono stati spiegati a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, i contenuti del nuovo testo di legge.
Tra le novità, modalità semplificate per l’approvazione dei Piani attuativi conformi ai Piani regolatori tramite un atto di competenza della Giunta comunale. In attuazione del Testo Unico sull’Edilizia, DPR 380/2001, viene derubricata la possibilità per i Comuni, all’interno di Piani attuativi o di Ambito con previsioni planivolumetriche oggetto di convenzionamento unitario, di prevedere limiti di densità edilizia, altezza e distanza dei fabbricati in deroga a quelli previsti dal DM 1444/68, purché finalizzati alla riqualificazione e recupero urbani, al fine di dare concretezza e agevolare, mediante la rigenerazione urbana, la ripresa economica.
Sono, inoltre, stati stigmatizzati i casi che non comportano variante urbanistica, la cui approvazione viene demandata ai Consigli comunali e viene prevista l’integrazione delle procedure di VAS, Valutazione Ambientale Strategica, e pianificazione al fine di comprimere i tempi del procedimento di approvazione dei piani urbanistici, si legge ancora nella nota ufficiale dell’ente.
Sono state abrogate le disposizioni in contrasto con la normativa nazionale, come la definizione degli interventi edilizi, di recente oggetto di modifiche con il DL 76/2020, Decreto Rilancio, che è intervenuto, tra l’altro, proprio in materia di semplificazione in materia edilizia.
Infine, allo scopo di valorizzare e riqualificare il patrimonio edilizio pubblico esistente, si è statuito che le amministrazioni pubbliche potranno procedere al cambio di destinazione d’uso avvalendosi delle disposizioni della LR 49/12, a sua volta parzialmente modificata con la previsione di ulteriori premialità volumetriche volte a incentivare, nel caso di ristrutturazione, l’efficientamento energetico degli edifici già esistenti.
Il testo di legge introduce anche misure di accelerazione e ottimizzazione delle pratiche di ricostruzione post sisma 2009 e 2016, prevedendo che i servizi dei Geni Civili regionali partecipino, unitamente agli Uffici speciali, a commissioni, comitati e attività prodromiche al rilascio di pareri congiunti.
Vengono, infine, previste misure temporanee per il rispetto dei protocolli di sicurezza alla luce dell’emergenza Covid-19, consentendo l’installazione, sulle aree private, di manufatti leggeri, quali pensiline, pergolati, gazebo, dehors, o altre strutture rimovibili, a servizio di attività commerciali, di ristorazione, ricettive, sportive e ricreative. Sempre per consentire il rispetto dei protocolli di sicurezza e sulla scia delle previsioni statali introdotte di recente con il Decreto Rilancio, sono introdotte disposizioni che consentono alle attività economiche, sociali, culturali, sportive e ricreative esistenti di reperire maggiori spazi tramite l’utilizzazione temporanea di immobili privati, o parti di essi, per usi diversi da quelli previsti dal vigente strumento urbanistico.
Di diverso avviso Forum H2O che anticipa, non appena sarà pubblicata sul BURA scriveremo al Governo affinché proceda ad impugnare la nuova legge regionale anti-urbanistica portandola davanti alla Corte Costituzionale, così come accaduto altre volte.
È miope pensare ad un rilancio basato sul far west, come i cambi di destinazione d’uso a piacere che disegnano città e territori arlecchino dove chiunque può fare qualsiasi cosa dappertutto, rilevano gli attivisti.
È segno di civiltà far sorgere un’attività artigianale con emissioni vicino ad un asilo? È logico esacerbare il traffico e il rumore, magari notturno, aprendo strutture commerciali in aree residenziali dove le persone acquistano un appartamento per stare tranquilli dopo una giornata di lavoro? continua il Forum, che aveva lanciato il primo allarme sulla norma fin dall’avvio dell’iter in commissione e che aveva evidenziato, con tecnici ed esperti tutte le criticità del progetto di legge.
Praticamente salta qualsiasi pianificazione urbanistica con conseguenze nefaste sulla vivibilità delle città e sull’ambiente, sottolineano. Facciamo appello affinché anche altre forze si uniscano a questa segnalazione al Governo per fermare questo scempio.