Sul totale delle 23mila e 500 pratiche per la ricostruzione, 13mila e 661 sono chiuse anche nei lavori, secondo i dati che l’Ufficio speciale per L’Aquila ha girato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma la gran parte dei cantieri è stata chiusa già da quattro o cinque anni, per lo più A e B, ed ancora qualche E nel 2012, il problema è che il nuovo sistema della scheda parametrica, quella introdotta dal Ministro Barca e gestita dall’Ufficio speciale e che avrebbe dovuto controllare i costi non va ed infatti dal 2012, data della riforma, i lavori portati a termine sono solo poche decine. Sulle 1.300 schede parametriche presentate in totale, ad agosto, al Comune, sono arrivate meno di dieci progetti, anche a settembre e ad ottobre non arrivano a dieci, a novembre niente, ed è solo su queste pratiche visionate nella prima parte, che l’amministrazione può dare il via libera alla seconda parte, quella esecutiva che apre i cantieri sempre che ci sia la disponibilità di fondi, ma il problema è un altro, perché anche avessimo le risorse, ad oggi, solo su 80 schede è stata chiesta la parte seconda, e per queste 80 hanno risposto solo 20 progettisti. Venti su 1.300. I cantieri che lavorano sull’asse centrale sono i palazzi vincolati ed autorizzati dalla Sovrintendenza, dal Comune e dall’Usra è partito molto poco. In più l’Ufficio speciale deve vedere ancora oltre 2mila pratiche della vecchia procedura, tra condomini e pratiche singole, dalla scorsa estate ne sono state girate al Comune, per il contributo, solo un centinaio, meno di dieci nel mese di gennaio e nessuna a novembre. La dirigente De Paulis incaricata per il patrimonio e la ricostruzione pubblica che ha l’interim anche su quella privata da qualche settimana, non è presente negli uffici di via Strinella alta, anche volendo, non riuscirebbe fisicamente a firmare le tante pratiche appese. Massimo Cialente ha chiesto ieri una relazione al segretario generale Pirozzolo, che sostituisce Aielli in attesa del prossimo coordinatore, alla dirigente De Paulis per sapere lo stato dell’arte, quello delle frazioni dove è tutto fermo, nomi e cognomi di chi non corre, anche dei progettisti e perfino dei consulenti quelli da 50mila ed anche 70mila euro l’anno, nominati all’Usra che pure, dal 2012, pare si siano accomodati su tanta lentezza senza offrire soluzioni, tanto la loro indennità non gliela leva nessuno.