La Commissione europea e Europa Nostra hanno annunciato i vincitori 2020 degli European Heritage Awards/Europa Nostra Awards, il riconoscimento più importante nell’Ue nel settore del patrimonio culturale. Per l’Italia il premio è andato al restauro della basilica di Collemaggio all’Aquila, gravemente danneggiata dal terremoto del 2009.
Questo intervento rappresenta veramente la rinascita di una città, il forte senso di spiritualità e la partecipazione della comunità a questo progetto devono essere considerati come parte integrante del tutto. L’intero progetto si basa su un partenariato pubblico/privato e ha coinvolto la collaborazione di tre diverse università. È stato effettuato con una base scientifica esemplare relativa alla vulnerabilità sismica dell’edificio. L’approccio globale adottato per affrontare le conseguenze di una catastrofe naturale, compreso sia l’edificio che il suo contenuto, è esemplare. È inoltre interessante notare che il programma comprende la manutenzione e il monitoraggio dell’edificio. Il progetto è un modello di best practice per la conservazione di siti gravemente danneggiati in tutto il mondo, si legge nella motivazione del riconoscimento.
Promotore del partenariato con Eni, fu l’allora assessore ai beni culturali Vladimiro Placidi. Fu curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, sia per la progettazione che per la direzione dei lavori, affidate all’architetto Antonello Garofalo e alla storica dell’arte Biancamaria Colasacco, il restauro è stato interamente finanziato da Eni ed ha visto il costante dialogo tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, la Diocesi e il Comune dell’Aquila, proprietario della basilica.
A due anni di distanza dalla cerimonia di riapertura della splendida Basilica di Santa Maria di Collemaggio, semidistrutta dal terremoto del 6 aprile 2009 e ricostruita in soli due anni, il premio europeo conferma ancora una volta le grandissime competenze del nostro Paese in materia di tutela. Un motivo di orgoglio e un importante riconoscimento per tutti coloro che hanno lavorato duramente e silenziosamente in questi anni per restituire all’intera comunità un importante simbolo identitario. A loro va il mio personale ringraziamento, è il commento del ministro per i beni culturali, Dario Franceschini.
Questo premio non è solamente un’importante attestazione per la città e il lavoro svolto per il recupero di uno dei luoghi identitari della comunità aquilana ma, soprattutto, è un’ulteriore testimonianza del virtuoso percorso emancipatore che la città ha intrapreso dopo il sisma del 2009, commenta il sindaco Pierluigi Biondi. La rinascita culturale è uno dei principi cardine su cui L’Aquila ha fondato la sua ripresa e su cui l’amministrazione intende continuare ad affidarsi in futuro.
La basilica di Collemaggio è un simbolo dell’Aquila intrinsecamente legata alla Perdonanza celestiniana, dichiarata a dicembre scorso Patrimonio immateriale dell’Unesco.
Una ricchezza impreziosita dall’attiguo Parco del Sole, uno straordinario polmone verde che fa da cornice all’amphisculpture, l’opera di land art realizzata dall’artista americana Beverly Pepper, purtroppo recentemente scomparsa, che nei dettagli richiama proprio la basilica e la sua pavimentazione. Una vittoria, conclude il sindaco, che certifica la qualità del percorso inter istituzionale attuato per il recupero di Collemaggio, di cui sono stati protagonisti Comune, Soprintendenza, l’Università dell’Aquila, La Sapienza di Roma e il Politecnico di Milano ed Eni che ha finanziato i lavori di ricostruzione e restauro.
Gli European Heritage Awards sono andati quest’anno a 21 interventi esemplari del patrimonio di 21 Paesi nel mondo.