Le procedure per la ricostruzione, che vedono ingenti disponibilità di denaro e modalità semplificate per gli appalti, rappresentano, inutile nasconderlo, terreno d’elezione per la corruzione ed il malaffare. La Corte dei conti allora, in tutte le sue articolazioni, di controllo e di giurisdizione, è chiamata ad un impegno speciale, a non abbassare la guardia, perché si tratta di azioni particolarmente odiose che postulano un’adeguata e forte risposta da parte di tutte le istituzioni.
Con la relazione del presidente Mario Nispi Landi, è stato inaugurato questa mattina, l’anno giudiziario 2020 della Corte dei Conti.
Nel corso del 2019 la sezione giurisdizionale per l’Abruzzo ha tenuto 24 udienze collegiali, oltre a quelle monocratiche per le convalide dei sequestri conservativi e le udienze camerali per i reclami al Collegio. Sono state emesse, nell’anno, 38 sentenze, di cui 26 di condanna, 7 di assoluzione, 1 mista, 2 estinzioni/cessata materia del contendere, 2 condanne con rito abbreviato.
A fronte di 74 giudizi di responsabilità pendenti al primo gennaio 2019, ne sono stati incardinati ulteriori 42 nel corso 2019, e ne sono stati definiti 38. Fra giudizi di responsabilità amministrativa e giudizi di conto, al 31 dicembre 2019, erano pendenti 132 giudizi.
Innumerevoli, sono proseguite anche nel corso del 2019 le richieste istruttorie, i rilievi, i contatti anche informali, i chiarimenti forniti, gli incontri tecnici, tutti informati tendenzialmente al perseguimento dell’obiettivo della regolarizzazione, graduale, delle modalità di rendicontazione delle gestioni, si legge nella relazione in riferimento ai contatti intrattenuti con le Pubbliche amministrazioni. Si è continuato, come in passato, a ricercare l’interlocuzione diretta con ciascun ente, dopo averne preso in esame le principali caratteristiche, in modo da poter modulare le richieste istruttorie sulla base della peculiare situazione, fornendo tutte le indicazioni necessarie al fine di ottemperare correttamente e tempestivamente agli adempimenti di legge.
Con riferimento ai giudizi di conto, nel corso del 2019 l’attività della Sezione ha evidenziato, sul piano strettamente numerico, un discarico di 111 conti erariali ed un discarico di 55 conti degli enti locali. Nel corso del 2019 sono stati depositati 123 conti erariali e 634 conti degli enti locali; in relazione a tale tipologia sussiste un residuo arretrato in corso di smaltimento.
Nel corso del 2019 la Procura regionale della Corte dei Conti, si legge nella relazione a seguire del procuratore Antonio Giuseppone, ha disposto l’apertura di 947 nuove istruttorie ed ha proceduto all’archiviazione immediata di 213 denunce o segnalazioni in difetto delle condizioni di legge per poter aprire un nuovo fascicolo. L’attività istruttoria della Procura regionale deve infatti avere come presupposto, a pena nullità, una notizia di danno specifica e concreta.
Permane rilevante, si legge, il dato delle denunce aperte a seguito di segnalazioni di soggetti privati e notizie di stampa, oltre all’obbligo della Pubblica amministrazione di denuncia.
Nell’anno trascorso sono state disposte 725 archiviazioni di istruttorie pendenti ed emessi 39 atti di citazione, con 81 convenuti in giudizio, e 3 archiviazioni dopo l’emissione dell’invito a dedurre, contestando danni erariali per 7milioni 081mila 952euro. Sono stati presentati 3 ricorsi per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie previste dal Testo unico nei confronti degli amministratori locali responsabili del dissesto dell’ente. Sono stati richiesti 2 sequestri conservativi, sono state presentate 8 istanze di proroga del termine per emettere l’atto di citazione, sono state rilasciate 21 deleghe istruttorie a forze di polizia.
Nel corso del 2019 l’ufficio ha formulato 851 richieste istruttorie, ha emesso 50 inviti a fornire deduzioni, ha tenuto 29 audizioni personali, ha partecipato a 27 udienze. I fascicoli istruttori pendenti al 31 dicembre 2019 sono risultati essere 2.770, in leggero aumento rispetto al carico pendente al 1° gennaio 2019 (2.590).
La Sezione giurisdizionale ha emesso 26 sentenze di condanna per un ammontare di 2milioni 417mila 974,87 euro. La Procura ha presentato 5 atti di appello su sentenze di primo grado.
Nel corso del 2019 si sono infine conclusi alcuni giudizi d’appello con condanne definitive per un ammontare di 1milione 212mila 078,72 euro.