A soccorrere la solitudine del presidente della Camera di Commercio dell’Aquila, Lorenzo Santilli, è giunto Gianni Frattale. Colosso dell’edilizia locale, rappresentante del Consiglio camerale e presidente dell’Albo dei Gestori Ambientali della Regione Abruzzo, (decreto di nomina firmato dal ministro Costa) che vanta circa 3.700 imprese iscritte, scrive in una lettera indirizzata a Santilli, Ti invito formalmente e senza ulteriore indugio ad esporre nelle sedi competenti apposite denunce contro ignoti, al fine di tutelare l’immagine dell’ente camerale, della Tua persona, dell’intero Consiglio e della sua struttura amministrativa, dicendosi basito e indignato, per la lettura degli ultimi comunicati riguardanti le note vicende che hanno interessato la Camera di Commercio e la sua gestione.
Comprensibile la posizione di Frattale, unico, ad aprire a Santilli. Non una parola da Confindustria e Confesercenti, giusto Agostino Del Re, ex vice presidente ed oggi direttore Cna, che a seguito dei dubbi del presidente della Camera di Teramo, Gloriano Lanciotti, sulla tenuta dei conti dell’ente camerale aquilano, ha sollecitato un incontro con tutte le associazioni di categoria per un confronto immediato e per capire come stanno le cose, perché se queste perplessità non saranno superate, Teramo farà di tutto per non mescolare la propria gestione con quella del capoluogo prevista dalla fusione. Ed invece di spalancare le porte per mostrare i conti a chi li chiede, Santilli cerca conforto in un pezzo da novanta come Frattale.
E’ intervenuto, benissimo.
Fuori il fortino, tuttavia, dove Santilli è rimasto solo contro tutti, c’è un tessuto produttivo fatto di oltre 35mila imprese associate che cerca ripresa economica, progetti, segnali, coesione e trasparenza. Anche la città vuole sapere perché dopo undici anni ancora non si torna in centro con la sede storica e i 40 lavoratori, cosa ne è stato dei 900mila euro per la ripresa post sisma, se non altro dei 300mila destinati all’Aquila, quali prospettive e quali obiettivi raggiunti in un decennio, al di là degli encomi alle imprese storiche, le luminarie d’artista e la rassegna degli ovini.
Perché poi mentre l’ente camerale aquilano è sempre più isolato, a Pescara/Chieti hanno già portato avanti l’Agenzia di sviluppo in attesa di buone nuove da L’Aquila/Teramo, visto che alla fine della riforma nascerà una sola Agenzia, con sede, è evidente, di certo non qui.
Santilli resta attaccato all’incarico ignorando tutte le legittime richieste provenienti dal territorio, perché a parte Frattale, non una voce si è levata in sua difesa, perfino Riccardo Podda, presidente di Confindustria, gli aveva chiesto un confronto ma senza successo.
Peraltro alla vigilia della serie di incontri fissati dall’amministrazione Biondi, per preparare un dossier unitario per la candidatura a Capitale italiana della cultura 2021. Con chi andrà Santilli: da solo? Sarebbe consigliabile un passo indietro, lo faccia se non altro per la città.