Quando si dice il fattore C. Paola Bacchiddu ha fatto il botto ed andrà a collaborare con Servizio Pubblico di Michele Santoro. Aveva sfondato sui social col fondoschiena, lanciando come responsabile della comunicazione di Tsipras per le Europee, una provocazione dal suo profilo, per cui si mostrò per dire che avrebbe usato qualsiasi mezzo, per promuovere le liste dell’Altra Europa. Ha fatto presa anche su Santoro e sulle sue strategie, pronto con la prima puntata a vedere l’effetto che farà la provocazione, sui tanti strati e substrati della sinistra. Un effetto bruttissimo, per la candidata Ue Barbara Spinelli, che prese subito le distanze dalla sarda e dalla sua spigliatezza facendone una questione di metodo, le solite scorciatoie che non fanno bene alle donne, mentre dal canto suo, non ha affatto rinunciato al seggio, a cui disse avrebbe invece rinunciato, per non favorire un’altra anima della sinistra, quella di Sel, pronta ad avvicinarsi seppur in via minoritaria, al Pd e al Partito socialista europeo. Questioni di pesi specifici talmente minimali, almeno in Italia, da non preoccupare per nulla alcun assetto strategico della politica nostrana. Meglio concentrarsi sulla Bacchiddu che va a gonfie vele ed è certa di sé anche quando le chiedono se la società non sia peggiorata, visto che un De Gasperi oggi, potrebbe non essere sufficientemente avvenente per fare politica, per la giornalista non è vero che la società italiana sia andata a picco, è solo cambiata e basta sapersi reinventare. Per non fare un torto a Santoro, avrà la bocca cucita sulla prima puntata di Servizio Pubblico mantenendo il più stretto riserbo sul suo ruolo da inviata. Può dire solo che saranno questioni politiche. Certi guru dell’informazione non gliela fanno più, cambia tutto troppo in fretta per stare al passo delle provocazioni, tra le quali, tuttavia, il ruolo della donna, da destra a sinistra, pare imporsi sempre e solo nello stesso verso.