Nella città che rinasce, che aspira a diventare sostenibile, che ragiona sulla pedonalizzazione del centro storico, che sogna di essere smart e più pulita e che ricostruisce con ampi spazi chiusi al traffico, succede che tali spazi vengano violati senza alcun problema.
Come ieri, giornata di festa, è successo che su via Iacobucci, la strada che sale verso il Consiglio regionale, non solo erano parcheggiate delle auto, ignoranti, i conducenti, i divieto d’accesso e di transito oltre che di sosta concessi solo agli autorizzati, cioè chi entra in Regione, tra amministratori e dipendenti, oppure mezzi pubblici e di soccorso ma addirittura una signora ha pensato bene di fare inversione entrando direttamente sulla piazza dell’Emiciclo per girare la sua auto in tutta tranquillità ed uscire, motorizzata, dall’area pedonale.
C’è da aggiungere che ci sono dei paletti di ferro e solo uno di essi, quello al centro, è mobile e removibile con lucchetto proprio per consentire a chi deve passare di entrare, ebbene quel paletto è stato rimosso e disteso sulla strada senza alcun problema civico.
Nonostante il divieto che avrebbe dovuto impedire solo il pensiero di entrare e nonostante i posti auto disponibili e gratuiti intorno alla Villa comunale scendendo verso Porta Napoli, niente da fare, neanche due passi a piedi.
E la questione non è tanto legata alle multe o Vigili urbani quanto all’inciviltà cronica di certa gente, che ho difficoltà ad annoverare tra i miei concittadini. Quel con iniziale, infatti, presupporrebbe una condivisione di civismo tutta da immaginare.
L’Emiciclo da qualche mese è stato restituito alla città pedonalizzato in un ampio spazio aperto che ha recuperato la piazza, eliminando lo scempio della staccionata che l’ha mozzata in questi ultimi anni, dall’ultimo intervento di riqualificazione sull’area.
I bimbi vanno tranquillamente in bici, si passeggia senza guardare alle auto è uno spazio aperto dove muoversi e passeggiare o leggere senza problemi, anche l’Emiciclo è fruibile liberamente, ma con questi elementi che chiamiamo gente sarà difficile fare un passo avanti, perché per un po’ di passi avanti che facciamo con un innovato civismo su cui tutti dovremmo impegnarci, con questi torniamo indietro di millenni. Pessimi veramente.