01 Apr 19

2009/2019. In dieci anni zero scuole

Il più grande piano contro il dissesto idrogeologico del territorio mai fatto. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato giusto un mese fa il Proteggi Italia, con 3miliardi di euro in dotazione per il 2019, ed 11 miliardi in totale nel triennio, fino al 2021, nella legge di Bilancio.
Proteggi Italia, disse in quell’occasione, è una vera e propria terapia del nostro territorio, i soldi saranno spesi per progetti immediatamente cantierabili già nel corso di quest’anno.
In realtà sono soldi che non vengono spesi ed il Proteggi Italia non è che la variante di Casa Italia oppure #italiasicura del Governo Renzi ma i risultati non si vedono, neanche un accenno.
Ne hanno parlato oggi al GSSI referenti di ActionAid con Sara Vegni e di Legambiente insieme ad Ettore Di Cesare in Sicuri per davvero. 10 anni di impegni mancati per rimettere in sesto l’Italia.
Dieci anni di piani per la prevenzione, fondi impegnati e non spesi, così Ettore Di Cesare già consigliere comunale per Appello per L’Aquila, matematico ed interessato ai buchi neri del sisma e del post sisma 2009, l’ultimo piano è del Governo Conte ma nelle premesse è come i piani precedenti. In tre mesi da inizio anno quanti fondi hanno speso?Non è rintracciabile nulla, mi spiega, considerando poi che nel 2017 è stato speso poco più di mezzo miliardo di euro è difficile credere che entro il 31 dicembre saranno spesi 2miliardi e mezzo di euro. L’obiettivo è rendere questi dati tracciabili ed accessibili a tutti, aggiunge.
Ed è la battaglia di sempre di Ettore Di Cesare quella della trasparenza e della fruibilità diffusa delle informazioni, una battaglia che parte dall’Aquila, nei giorni del post sisma come in quelli del decennale del and sisma del 6 aprile 2009, inserita come incontro nell’agenda di Fatti di memoria, il presidio delle associazioni attivo dal 30 marzo al 7 aprile in centro storico per ricordare  quei tragici eventi, ricordare chi non c’è più, e sensibilizzare all’urgenza della messa in sicurezza dal rischio sismico ed idrogeologico e della prevenzione, considerati gli eventi calamitosi e catastrofici sempre più frequenti.
Parlare dall’Aquila della sicurezza del nostro Paese è il miglior modo per onorare le vittime di quella notte ed è una battaglia nazionale per abbattere i rischi a partire dalle scuole, mi spiega ancora Di Cesare, ed anche qui siamo all’anno zero. In dieci anni non è stata ricostruita una sola scuola nonostante i 40milioni di euro disponibili da parte dello Stato almeno dal 2013. Non è una priorità della politica è partito solo il cantiere della Mariele Ventre ed il cronoprogramma della ricostruzione degli edifici scolastici di fine 2018 non ha modificato nulla rispetto a quello di Cialente del 2015.
10 anni zero scuole, conclude ricordando la task force promessa dall’attuale amministrazione sulla ricostruzione pubblica.